L'indagine del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg

Caso Trump-Stormy Daniels, slitta di almeno un mese ogni decisione del Gran Giurì

La corte non dovrebbe esaminare altre prove. Più di una settimana fa la rivelazione, arrivata dallo stesso Trump, secondo cui sarebbe stato prossimo all'incriminazione e all'arresto con l'accusa di aver comprato il silenzio dell'ex pornostar

Caso Trump-Stormy Daniels, slitta di almeno un mese ogni decisione del Gran Giurì
AP Photo
Donald Trump in comizio a Waco. L'ex presidente ha attaccato duramente il procuratore Alvin Bragg: "Mi perseguita senza avere niente, non c'è reato, non è neanche un reato minore, non è una storia".

Slitta di almeno un mese ogni decisione sul presunto ruolo di Donald Trump nel pagamento “in nero” alla pornostar Stormy Daniel. Il gran giurì di Manhattan non prevede di esaminare ulteriori prove per il prossimo mese, in gran parte a causa di una pausa precedentemente programmata, secondo Politico, che cita una fonte a conoscenza del dossier. La pausa dovrebbe durare circa due settimane a partire dalla domenica di Pasqua e i giurati dovrebbero riprendere a lavorare non prima del 24 aprile, secondo quanto riportano diversi media americani.

In realtà il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, potrebbe cambiare il programma del gran giurì e chiedergli di riunirsi durante la pausa. Ma per ora i giudici saranno praticamente sempre impegnati con altri casi o in pausa. Non c'è alcuna scadenza ufficiale per presentare un'accusa contro Trump, ma nei giorni scorsi sembrava che l'incriminazione fosse imminente perché i pubblici ministeri avevano offerto a Trump la possibilità di testimoniare e questa in genere è una delle fasi finali di un'indagine penale. Trump comunque ha declinato l'invito.

Risale a più di una settimana fa la rivelazione, arrivata dallo stesso Donald Trump, secondo cui il tycoon sarebbe stato prossimo all'incriminazione e all'arresto, diventando così il primo ex presidente statunitense a essere perseguito penalmente. Trump ha fatto capire di voler spettacolarizzare la vicenda per volgerla in qualche modo a suo favore inseguendo il sogno di riprendersi la Casa Bianca alle presidenziali del 2024: Voglio andare ammanettato in tribunale, se tenteranno di uccidermi diventerò o un martire o di nuovo presidente”, ha detto parlando ai suoi fedelissimi.  

Le accuse a Trump

L'indagine del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, è incentrata su un pagamento di 130.000 dollari facilitato dall'avvocato ex faccendiere di Trump, Michael Cohen, e fatto alla pornostar, Stormy Daniels. L'ex pornostar ha affermato di aver avuto una relazione con Trump e ha preso in considerazione l'idea di vendere la sua storia al National Enquirer, in un momento in cui David Pecker era l'editore del tabloid. Ma Cohen avrebbe pagato direttamente la Daniels per “comprarne” il silenzio, un passo che ha ammesso in tribunale di aver preso "in coordinamento e sotto la direzione" di Trump.

Il problema principale per Trump risiede nel fatto che Cohen ha dichiarato di aver anticipato personalmente i 130.000 dollari alla pornostar e di essere stato poi rimborsato dalla Trump Organization, con 420.000 dollari giustificati come “spese legali”. Falsificare documenti aziendali è una esplicita violazione della legge dello stato di New York e l'accusa ora sta cercando di dimostrare che l'operazione è stata congegnata per nascondere una violazione da parte di Trump della legge che regola il finanziamento elettorale. 

Trump ha negato la vicenda e qualsiasi illecito con il pagamento. Pecker che aveva già testimoniato davanti al gran giurì di Manhattan sull'indagine Trump, è stato chiamato a fornire un ulteriore testimonianza lunedì scorso. 

Il tycoon ha ripetutamente attaccato il procuratore Bragg e ha minacciato gravi conseguenze qualora si arrivasse all'incriminazione. Trump deve affrontare diverse altre indagini penali, inclusa quella legata all'assalto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti da parte dei suoi sostenitori.