Francia

Macron: "La riforma delle pensioni non mi fa piacere, ma non ho nessun rimorso"

L'intervista televisiva al presidente dopo l'approvazione della legge previdenziale e alla vigilia di una nuova manifestazione di massa a Parigi: "Riprenderemo il confronto con le parti" nonostante "un uso della violenza inaccettabile"

Macron: "La riforma delle pensioni non mi fa piacere, ma non ho nessun rimorso"
rainews24
Macron in diretta da Parigi

Emmanuel Macron prende parola con un'intervista trasmessa dal canale televisivo privato Tf1, il più seguito in Francia, e dalla rete pubblica France 2. È la prima volta che il presidente francese si rivolge alla cittadinanza dall'inizio della crisi della riforma delle pensioni, a gennaio, dopo giorni di accese proteste nel paese e alla vigilia di una nuova grande manifestazione a Parigi, alla quale sono attese centinaia di migliaia di persone e che sarà preceduta dalle piazze annunciate in molte città per il tardo pomeriggio di oggi. 

La legge, che innalza l'età pensionabile da 62 a 64, "proseguirà il suo cammino democratico".  La mozione di censura (sfiducia)  contro il governo è "fallita". Ora "bisogna aspettare il pronunciamento del consiglio costituzionale. Quando i sindacati manifestano, hanno la loro legittimità, quando organizzano cortei, che lo facciano, sono contrari a questa riforma, io li rispetto", ma “non è accettabile che dei gruppi utilizzino un'estrema violenza per aggredire come in questi giorni, dei sindaci, degli esponenti della Repubblica che sono per la riforma. Non è accettabile che utilizzino una violenza senza regole perché sono scontenti di qualcosa”.

“Nel momento in cui vi parlo, pensate che mi faccia piacere fare questa riforma?”, ha proseguito, “la risposta è 'no'. Avrei potuto mettere la polvere sotto al tappeto, come tanti prima di me”, ma "dobbiamo andare avanti: è nell'interesse superiore della nazione".

Alla domanda se avesse ancora fiducia nella premier, Elisabeth Borne, per guidare il governo, Macron ha risposto affermativamente: Borne ha "la fiducia per condurre questa squadra di governo. Il mandato che le ho dato è di continuare ad ampliare questa maggioranza il più possibile". Ricorrendo all'articolo 49,3 della costituzione per far passare la contestata riforma previdenziale, Borne ha dato prova di "responsbilità", ha detto ancora Macron, aggiungendo che "non abbiamo diritto allo stop o all'immobilismo". 

Ho sentito la "rabbia legittima che si esprime in un ambito repubblicano" da parte di alcune professioni che hanno condizioni di lavoro difficili, ha poi concesso il presidente, promettendo nuove discussioni con i sindacati affinché sia affrontato meglio il tema dei "lavori usuranti", sul quale, ha riconosciuto, l'esecutivo non ha vanzato proposte "abbastanza forti e tangibili". 

In generale, "riprenderemo le discussioni con i partner sociali, lo faremo nelle prossime settimane" e "il governo agirà per un ritorno alla normalità", in particolare "sul fronte dell'accesso al carburante. Spetta a noi anche il compito di provare ad ascoltare la rabbia legittima. Che non è la violenza".

A Macron è stato poi chiesto se non crede di aver commesso errori: "La riforma che facciamo è molto difficile - è la risposta - chiediamo uno sforzo alla gente, non è mai popolare". Nessun rimorso? "Non essere riuscito a convincere sulla necessità di questa riforma", adottarla "non mi fa piacere, lo ribadisco, ma non ho nessun rimorso, non vivo di rimorsi".

Le reazioni

Alla fine dell'apparizione televisiva di Emmanuel Macron, il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha lamentato nel presidente "i tratti tradizionali del disprezzo ai quali ci ha abituati". 

"Ci sono state così tante offese in così poche parole - ha proseguito - quest'uomo vive al di fuori di qualsiasi realtà". Quanto agli argomenti utilizzati dal presidente per convincere dell'inevitabilità della riforma, Mélenchon ha commentato: "non è vero che c'era bisogno di riempire le casse, già lo sono".

La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, in una conferenza stampa, ha definito l'intervista del presidente francese Emmanuel Macron sulla riforma delle pensioni "vuota" e giudicato Macron "sempre più solo". 

"Bugie!", ha twittato  Laurent Berger il capo di Cfdt, il primo sindacato francese, accusando Macron di "riscrivere la storia" per aver detto che i sindacati non avevano proposto un'alternativa alla riforma votata dalla maggioranza. Per Philippe Martinez, leader del più battagliero sindacato Cgt, quelle del presidente sono state  parole "di disprezzo per milioni di persone che manifestano".

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