Crotone

La strage dei migranti: trovati i corpi di altri due bambini, il bilancio sale a 70 morti

Continua il lavoro della Procura per ricostruire la catena delle responsabilità tra Guardia costiera e Guardia di Finanza. Oggi una Via Crucis sui luoghi del disastro

La strage dei migranti: trovati i corpi di altri due bambini, il bilancio sale a 70 morti
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Un bilancio che si aggrava tragicamente, quello del naufragio di domenica scorsa sulla spiaggia di Steccato di Cutro: è salito infatti a 70 il numero delle vittime, con gli ultimi due ritrovamenti di ieri. E, dato ancor più drammatico, si tratta di due bambini: il primo, un bambino di non più di tre anni, è stato avvistato in mare, a pochi metri dall'arenile, da alcuni volontari, che hanno avvertito la Guardia costiera ed i vigili del fuoco. Il secondo, un ragazzo di 12-13 anni, è stato trovato sulla spiaggia di Botricello ad una decina di chilometri dal punto in cui è naufragato il barcone carico di migranti.

Don Pasquale Aceto: "Sono persone e non numeri"

Stamani, nell'omelia celebrata in cattedrale a Crotone, Don Pasquale Aceto ha detto: "Non sono numeri, sono persone. Sentiamo il bisogno di fare nostro l'appello del Santo padre Papa Francesco", così il sacerdote durante una Santa Messa affollata di fedeli: "Siamo tutti migranti chiamati a vivere la vita in pellegrinaggio" e poi: "Preghiamo per le vittime del naufragio".

Prosegue l'inchiesta della Procura di Crotone, che secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, vuole sentire i superstiti del naufragio del 26 febbraio per ricostruire l'attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca, che ha provocato la morte dei migranti e un numero di dispersi stimato tra le 27 e le 47 persone, tra cui anche molti bambini. 

La Procura della Repubblica di Crotone acquisirà le testimonianze dei superstiti in incidente probatorio, che punta a cristallizzare davanti al Gip le prove che potrebbero emergere dai loro racconti. Una richiesta in tal senso - riporta l'Ansa - sarà presentata al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, dal Pubblico Ministero, Pasquale Festa, al rientro in sede del procuratore Giuseppe Capoccia che, in questi giorni è fuori città per motivi familiari. 

Mentre all'inizio della prossima settimana, probabilmente già da domani, lunedì, sarà formalizzata la delega ai Carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l'acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di Finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti, nell'intento di ricostruire tutte le fasi intercorse tra la segnalazione fatta dall'aereo di Frontex fino al momento del tragico schianto. La Procura intende chiarire quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, che parlava di un barcone a 40 miglia dalla costa, e accertare così quali decisioni siano state prese e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi. La premier Meloni, da Abu Dhabi, ieri aveva precisato che dall'agenzia europea “non ci sono arrivate indicazioni di emergenza”.

Mantovano: “Follia dire che non abbiamo fatto il dovuto”

“Dalla ricostruzione, emerge che nessun allarme è stato lanciato. E invece da giorni leggo su alcune testate una tesi che sostanzialmente dice: siete voi che non avete voluto salvare quelle vite. Questa, me lo lasci dire, è una follia. Ma siamo impazziti?”. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in un colloquio con Repubblica ha respinto le accuse al governo sul naufragio. “Il punto - prosegue Mantovano, rispondendo a un appunto sulle parole delle dal ministro Piantedosi - non è se avrei detto più o meno quello che ha detto il ministro. Il punto non sono i suoi toni. Il punto è se è stato lanciato un qualunque segnale di allarme: per quello che mi consta, no”.

Frontex non ha lanciato alcun allarme. Cosa dice la loro segnalazione? Che c'è un'imbarcazione con una persona visibile, indica la possibilità che possano essercene altre sottobordo: questo non è un allarme, vale anche se si fosse trattato di una normale barca da diporto, altrimenti dovremmo intervenire per ogni imbarcazione” spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sulla cui linea - come detto più sopra - si è attestata anche la presidente del Consiglio. E la guardia costiera non si muove prima “perché le condizioni del mare sono peggiorate più tardi, poco prima del naufragio”, ha precisato ancora Mantovano.

Poi il sottosegretario ha proseguito: “Che non ci fosse allarme, lo dimostra il fatto che il velivolo che raccoglie le foto non ha continuato a seguire quella imbarcazione dopo aver inviato la comunicazione”. E replica anche ai dubbi del comandante della Guardia costiera: “Se sa qualcosa, lo dica ai magistrati. Credo che gli inquirenti abbiano raccolto le carte e stanno ascoltando alcune persone”.