Si vota anche per il Parlamento

Turchia al voto: seggi chiusi, comincia lo spoglio. L'attesa di Erdogan, test sulla sua leadership

Determinanti le preferenze di giovani e donne (oltre metà degli aventi diritto). Responso chiave per il presidente uscente, che annuncia: "Se perdo, lascerò". L'ultimo sondaggio indica lo sfidante Kılıçdaroğlu avanti di 7 punti

Turchia al voto: seggi chiusi, comincia lo spoglio. L'attesa di Erdogan, test sulla sua leadership
Muhammed Selim Korkutata/Anadolu Agency via Getty Images
Elezioni Turchia

Sono da poco stati chiusi i seggi, aperti questa mattina alle 8, delle elezioni parlamentari turche. Una tornata elettorale che chiama al voto oltre 60 milioni di cittadini, che hanno indicato chi sarà il futuro presidente del Paese. 

Lo spoglio delle schede è partito immediatamente dopo la rimozione dei sigilli. Come da tradizione, si attende una percentuale molto alta di affluenza, anche se il dato ufficiale ancora non stato diffuso dalle autorità. “Le procedure di voto si sono concluse e finora non ci sono state situazioni negative” ha comunicato il presidente del Consiglio superiore per le elezioni in Turchia, Ysk, riporta Anadolu.

I primi risultati parziali ufficiali dovrebbero arrivare alle 20 ora italiana.

La partita si gioca tra Recep Tayyip Erdogan, leader del Partito della Giustizia e dello Sviluppo, in carica da vent'anni - in veste di primo ministro prima, di presidente poi - , Kemal Kilicdaroglu - candidato unico dell'opposizione, leader laico del Partito popolare repubblicano e a cui fa riferimento una coalizione di sei partiti - e Sinan Ogan, a capo di un piccolo partito di opposizione dato a poco meno del cinque per cento di preferenze nei sondaggi. Ed è infatti proprio Kilicdaroglu il favorito delle urne: secondo l'ultima rilevazione demoscopica, il front-runner dell'opposizione è dato 7 punti sopra il presidente in carica.

Per la prima volta, i sondaggi danno l'uscente al 44,2% delle preferenze: un dato particolarmente basso, mai visto prima nei vent'anni di quello che è stato definito dai suoi oppositori “un governo autocratico”.

Per Erdogan si tratta del voto più delicato, cruciale e importante della sua carriera politica, quello in cui si gioca il tutto per tutto. Sulla sorte del “sultano di Ankara”, lo si vedrà a fine giornata, potrà pesare anche il disastroso terremoto dello scorso 6 febbraio (più di 57mila vittime e 5 milioni di sfollati), un evento che ha messo a dura prova la tenuta del suo governo, criticato per i ritardi nei soccorsi.

Secondo il Consiglio supremo per le elezioni (Ysk), saranno almeno un milione i cittadini terremotati che non riusciranno a votare oggi, un dato che da solo racconta uno dei temi più caldi di queste elezioni.

Sono elezioni, quindi, dall'esito non scontato: più della metà dei votanti è composta da donne e circa 5 milioni sono nuovi elettori. La partita vede in campo i giovani turchi, decisi nel portare una ventata di modernità al Paese e desiderosi di avvicinare la Turchia il più possibile all'Europa. E proprio dall'Europa è arrivato l'augurio del gruppo dei liberali nell'Eurocamera Renew Europe, che “invita le autorità di Ankara a garantire elezioni libere ed eque oggi, poiché la possibilità per ogni cittadino di esprimere il proprio voto è il fondamento di ogni democrazia”.

Le urne si sono aperte alle ore 8 (le 7 in Italia) e chiuderanno alle 17 (le 16 da noi). Solo la Commissione elettorale turca potrà diffondere i risultati ufficiali dalle 21, mentre dalle 18 cominceranno ad affluire i primi dati. Se nessun candidato alla presidenza otterrà più del 50% dei voti, domenica 28 maggio si terrà il ballottaggio tra i due più votati.

La commissione ha inoltre reso noto di non voler annullare i voti espressi all'estero per il leader centrista Muharremm Ince, che ha ritirato la propria candidatura. I seggi esteri, infatti, si erano aperti il 27 maggio e si sono chiusi il 9 maggio, con il nome di Ince ancora regolarmente sulla scheda.

In queste elezioni si vota anche per scegliere i membri dell'Assemblea parlamentare, composta da 600 deputati, scelti attraverso un sistema proporzionale in cui gli aventi diritto votano per un partito, non per un candidato; per entrare in Parlamento, una formazione politica deve superare la soglia del 7% delle preferenze o far parte di un'alleanza che la supera. A queste elezioni sarà possibile scegliere tra 36 partiti diversi.

Kemal Kilicdaroglu al voto Getty
Kemal Kilicdaroglu al voto

La campagna non ha potuto godere di alcun dibattito televisivo, nonostante i numerosi appelli dell'opposizione: almeno nove stazioni televisive nazionali hanno trasmesso l'intervista elettorale di Erdogan lo scorso venerdì 12 maggio, mentre Kiliçdaroglu è riuscito a rivolgersi ai sostenitori in un discorso di pochi minuti esclusivamente dal suo account su Twitter. Votando, il leader dell'opposizione ha dichiarato: “A tutti noi è mancata la democrazia. Ci è mancato stare insieme, ci è mancato abbracciarci. Vedrete, la primavera tornerà in questo Paese se Dio vorrà e durerà per sempre”.

In più, si registrano episodi al limite della correttezza istituzionale: a riprova di come ogni regola sul “silenzio elettorale” non valga in Turchia, in un tweet pubblicato ieri alle 17, il presidente Erdogan si è rivolto ai sostenitori, ai presidenti di seggio, rappresentanti di lista e scrutatori, esortandoli a “iniziare la giornata presto e di presentarvi alle urne entro le 06:30 al massimo”. Il leader ha poi aggiunto: “Addetti alle urne, fratelli miei, sapete bene che l'urna è onorevole e l'elezione si vince all'urna”.

Inoltre Erdogan, recandosi a votare stamane a Uskudar (quartiere sulla sponda anatolica di Istanbul), ha regalato denaro in contanti ad alcuni bambini. Il “sultano di Ankara” si è anche augurato che il Paese abbia un “buon futuro”, specificando che “è importante che tutti gli elettori votino senza preoccupazioni fino alle 17 per mostrare la forza della democrazia turca”.

Successivamente, il presidente si è spostato ad Ankara per seguire da lì lo spoglio elettorale. Lo riferisce la tv di Stato Trt (le urne chiuderanno tra 45 minuti).

Il voto arriva nel pieno della peggiore crisi economica che ha colpito la Turchia negli ultimi due decenni - con un'inflazione che ha superato quota 80%. 

L'opposizione, unita in un'inedita combinazione di partiti laici, conservatori islamici e nazionalisti, cerca di incrinare la base di potere di Erdogan nel cuore dell'Anatolia.