La guerra di Gaza, giorno 173

Corte di Giustizia Internazionale: "Israele garantisca accesso senza restrizioni ad aiuti umanitari"

L'esercito israeliano dichiara di aver ucciso Raad Thabat, il capo dei rifornimenti dell'ala militare di Hamas. Meloni in Libano: “La pace è soprattutto impegno e deterrenza”. Onu: la fame a Gaza potrebbe equivalere a un crimine di guerra
Corte di Giustizia Internazionale: "Israele garantisca accesso senza restrizioni ad aiuti umanitari"
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La facciata dell'ospedale Al Shifa

Il generale Brown, presidente dei capi di Stato maggiore congiunti degli Stati Uniti: "Israele non ha ricevuto tutte le armi richieste.Ci sono cose che non siamo disposti a fornire"

Il massimo generale degli Stati Uniti ha affermato che Israele non ha ricevuto tutte le armi richieste, in parte perché l'amministrazione del presidente americano Joe Biden non era disposta a fornirne almeno alcune.  "Anche se li abbiamo supportati con le nostre capacità, non hanno ricevuto tutto ciò che avevano chiesto", ha dichiarato il generale Charles Q. Brown, presidente dei capi di Stato maggiore congiunti degli Stati Uniti. "In parte ciò è dovuto al fatto che hanno chiesto cose che non abbiamo la capacità di fornire o non siamo disposti a fornire, non in questo momento", ha aggiunto Brown, parlando a un evento ospitato dal Defense Writers Group. "È un dialogo costante", ha concluso Brown.

Il Ministro Tajani: ''Hamas vuole la guerra, Israele sta avendo una reazione sproporzionata e secondo me sbaglia"

''Hamas vuole la guerra, non vuole la  pace. Ed è responsabile di tutto'', oltre che ''disinteressato del  destino del proprio popolo''. Tanto che ''la persone che muoiono sono  vittime dei crimini di Hamas, che ha acceso la miccia con la caccia  all'ebreo''. Detto questo, ''Israele sta avendo una reazione sproporzionata e secondo me sbaglia''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Porta a Porta. ''Lo stesso Segretario di Stato americano Antony Blinken, che è di religione ebraica, si rende  conto che gli israeliani stano commettendo degli errori'', ha  aggiunto.  ''Continueremo a lavorare e a fare pressione su tutte le parti per  avere un cessate il fuoco che permetta il rilascio di tutti gli  ostaggi israeliani e permetta di far arrivare alimenti a una  popolazione stremata che è vittima di Hamas'', ha sottolineato Tajani. ''Lavoriamo per la pace, con la convinzione che Israele ha tutto il  diritto a esistere. E' un assioma al quale non possiamo rinunciare.  Siamo anche convinti che non bisogna confondere il governo israeliano con il popolo di Israele e con il popolo ebraico nel mondo'', ha  aggiunto.

Carri armati israeliani Merkava in azione Atef Safadi/EPA-EFE
Carri armati israeliani Merkava in azione

L'esercito israeliano dichiara di aver ucciso nell'ospedale Shifa di Gaza City, Raad Thabat il capo dei rifornimenti delle Brigate Qassam

L'esercito israeliano ha ucciso nell'ospedale Shifa di Gaza City Raad Thabat, capo dei rifornimenti e del personale delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari sottolineando che Tabat "era nella top ten" di Hamas e "vicino al leader Yahya Sinwar" e "al capo delle Brigate Mohammed Deif".Hagari ha anche detto che "c'erano 1.250 persone nell'ospedale di Shifa, inclusi 900 sospetti, tra cui abbiamo identificato 513 terroristi".

La facciata dell'ospedale Al Shifa @timesofgaza
La facciata dell'ospedale Al Shifa

La Corte Suprema israeliana ha emesso un'ordinanza provvisoria che impedisce al governo di finanziare gli stipendi mensili di un gruppo di ebrei ortodossi delle scuole religiose

La Corte Suprema - con un forte passo - ha emesso un'ordinanza provvisoria che impedisce al governo di finanziare gli stipendi mensili di un gruppo di ebrei ortodossi delle scuole religiose dopo il 1 aprile. La mossa -secondo i media - è stata giustificata con il fatto che il quadro giuridico relativo non esiste più in quanto il governo di Benyamin Netanyahu non è riuscito a mettersi d'accordo su una legge di riforma complessiva dell'esenzione dalla leva degli ebrei ortodossi. La decisione crea forti tensioni nel governo del premier dove ci sono due partiti religiosi che hanno attaccato con durezza la mossa della Corte Suprema.

Gerusalemme, processione della Lavanda dei piedi presso la Chiesa del Santo Sepolcro

Gerusalemme, processione della Lavanda dei piedi presso la Chiesa del Santo Sepolcro, 28 marzo 2024 Ap Photo
Gerusalemme, processione della Lavanda dei piedi presso la Chiesa del Santo Sepolcro, 28 marzo 2024

La Pasqua dei cristiani a Gerusalemme: pochi pellegrini e cristiani dalla Cisgiordania per le regole imposte da Israele nel passaggio di frontiera

Con la Messa celebrata questamattina al Santo Sepolcro dal Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa si è aperto il 'triduo santo' che culminerà domenica con la Pasqua. "Sarà una Pasqua, come è stato per il Natale, dove, vista la situazione, l'aspetto religioso prevarrà su tutto il resto per il quale non c'è il clima giusto", ha detto all'ANSA padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa. Anche perchè - ha spiegato - la presenza dei pellegrini a Gerusalemme è scarsa e anche l'afflusso dei cristiani dalla Cisgiordania per le regole imposte da Israele nel passaggio di frontiera. Lo stesso, come è stato per il Natale, avviene a Betlemme in Cisgiordania. "Ma la situazione in atto non toglie nulla - ha aggiunto Patton - al valore più profondo della Pasqua che sono la riconciliazione, la speranza,la pace e la vittoria della vita sulla morte". Le cerimonie di oggi proseguono con la tradizionale lavanda dei piedi nella sala del Cenacolo sempre a Gerusalemme che sarà celebrato da Patton. In serata la preghiera al Getzmani. Domani, Venerdì Santo, al Santo Sepolcro Pizzaballa celebrerà la Passione e poi la consueta Via Crucis prevista per le 11 (ora locale) al fine di evitare sovrapposizioni con le preghiere del terzo venerdì di Ramadan sulla Spianata della Moschee. Nella sera 'il funerale di Gesù'. Sabato Santo, sempre al Santo Sepolcro, ci sarà una veglia pasquale e in nottata Messa. La domenica di Pasqua sarà Pizzaballa a celebrare la Messa pontificale al Santo Sepolcro. Lunedì di Pasqua si svolgerà invece il tradizionale pellegrinaggio ad Emmaus

Netanyahu: "Israele si sta preparando ad entrare a Rafah"

"Israele si sta preparando ad entrare a Rafah". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando le famiglie dei soldati che sono tra gli ostaggi di Hamas a Gaza. Netanyahu ha poi ribadito che solo la pressione militare assicurerà il rilascio dei rapiti. Israele - ha concluso dopo aver sottolineato che gli ostaggi sono "eroi" -"non lascerà indietro nessuno".

corte di giustizia internazionale LaPresse
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La Corte di Giustizia Internazionale ha stabilito che Israele deve garantire un accesso senza restrizioni agli aiuti umanitari e a tutti i servizi nella Striscia di Gaza

Israele deve garantire un accesso senza restrizioni agli aiuti umanitari e a tutti i servizi nella Striscia di Gaza. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Internazionale."Lo Stato di Israele, in conformità con i propri obblighi relativi alla Convenzione per la Prevenzione del crimine di Genocidio, e in vista delle condizioni di vita sempre peggiori dei palestinesi a Gaza, dovrà adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per assicurare, senza ulteriori ritardi e in piena cooperazione con le Nazioni Unite, l'accesso senza restrizioni [...] aumentando la capacità e il numero dei valichi e mantenendoli aperti per tutto il tempo necessario", ha concluso la Corte.

Palestinesi trasportano il corpo di una donna trovato sotto le macerie di un edificio distrutto a seguito di un attacco aereo israeliano a Rafah - 27 marzo 2024 Ap Photo
Palestinesi trasportano il corpo di una donna trovato sotto le macerie di un edificio distrutto a seguito di un attacco aereo israeliano a Rafah - 27 marzo 2024

Casa Bianca: ritorno a calma tra Israele e Libano massima priorità

E ancora Kirby ha sostenuto che il ritorno alla calma deve essere “la massima priorità” per Israele e Libano commentando le notizie di lanci di razzi contro postazioni israeliane dal sud del Libano. "Ristabilire la calma è una questione della massima importanza", ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca.

Usa: lavoriamo a una nuova data per incontro con gli israeliani

La Casa Bianca sta lavorando a una "nuova data" per l'incontro con la delegazione israeliana per discutere dell'operazione a Rafah. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing.

Usa: l'Anp deve attuare riforme ampie e credibili

"Il nuovo governo dell'Anp deve attuare riforme ampie e credibili". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, commentando la formazione di un nuovo esecutivo palestinese.

Un miliziano della Jihad ammette un stupro in un kibbutz il 7 ottobre. Lo rende noto l'esercito israeliano dopo l'interrogatorio

Un membro della Jihad Islamica che partecipò all'attacco del 7 ottobre ha descritto in dettaglio uno stupro su una giovane donna israeliana. Lo ha reso noto il portavoce militare. Manar Kassem, questo il nome, ha spiegato di essere entrato in un kibbutz di confine armato di un kalashnikov e di una bomba. Alla vista di una giovane donna su un sofà, ha aggiunto, ''sono stato posseduto dal diavolo, l'ho fatta stendere, ho cominciato a spogliarla e ho fatto quello che ho fatto''. L'ufficiale che lo interroga gli chiede di spiegarsi meglio. ''L'ho stuprata'', risponde. Kassem è stato catturato a marzo a Khan Yunis. 

 

Abu Mazen approva il nuovo governo dell'Anp, sarà guidato dal primo ministro Mohammad Mustafa

Il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen ha approvato il nuovo governo, guidato dal primo ministro Mohammad Mustafa.

Il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa Wikipedia
Il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa

USA a Gallant: se non soddisfa richieste difficili aiuti

L'amministrazione degli Stati Uniti avrebbe lasciato intendere al ministro della Difesa israeliano, Yoav Galant, che se Israele non avesse soddisfatto le sue richieste, avrebbe avuto difficoltà a fargli passare gli aiuti attraverso il Congresso. Lo riporta il quotidiano "Yedioth Ahronoth" che ha citato fonti informate. Il giornale spiega che le richieste di Washington vertono sull'aumento dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, sul raggiungimento di accordi sul "prossimo giorno" della guerra e sull'ingresso a Rafah. Il giornale ha riferito che l'amministrazione del presidente Joe Biden ha promesso a Israele 14 miliardi di dollari all'inizio della guerra, ma la cifra non è stata ancora approvata dal Congresso.

Tensioni nel governo israeliano su esenzione leva per ortodossi

L'esenzione dalla leva per gli ebrei ortodossi sta creando forti problemi al governo del premier Benyamin Netanyahu che ha nella sua maggioranza due partiti religiosi. Se l'establishment rabbinico, attraverso quei partiti, vuole garantire l'esenzione in massa di quanti siano iscritti nei collegi religiosi, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro del Gabinetto di guerra, il centrista Benny Gantz, ritengono invece necessaria una revisione profonda della questione. Soprattutto alla luce dell'attuale guerra a Gaza e della necessità urgente di accrescere il numero dei reclutamenti. Senza una posizione comune nel governo, Netanyahu ha quindi chiesto alla Corte Suprema una ulteriore dilazione prima di offrire la visione dell'esecutivo. La richiesta è legata al fatto che la Corte deve esaminare petizioni avanzate da varie parti contro l'esonero dei giovani ortodossi ed ha fissato per il tardo pomeriggio la scadenza ultima per conoscere la posizione definitiva del governo in materia.

Autorità palestinese annuncia creazione nuovo governo

L'Autorità nazionale palestinese ha annunciato la formazione di un nuovo gabinetto mentre affronta le pressioni internazionali per le riforme. Il presidente Mahmoud Abbas, che ha guidato l'Autorità palestinese per quasi due decenni e ne mantiene il controllo generale, ha annunciato il nuovo governo con un decreto presidenziale. Nessuno dei ministri entranti è una figura nota. Abbas ha scelto Mohammad Mustafa, consigliere di lunga data, come primo ministro all’inizio di questo mese. Mustafa, un economista politicamente indipendente istruito negli Stati Uniti, aveva promesso di formare un governo tecnocratico e creare un fondo fiduciario indipendente per aiutare a ricostruire Gaza. Gli Stati Uniti hanno chiesto che un'Autorità palestinese rinnovata amministri Gaza nel post-guerra, in vista di un'eventuale statalizzazione. Israele ha respinto questa idea, affermando che manterrà un controllo di sicurezza a tempo indeterminato su Gaza.

Il vice leader politico di Hamas non ottimista su colloqui

Il numero due dell'ufficio politico di Hamas, Khalil Al Yahya, ha detto di non essere ''ottimista'' in merito a un prossimo accordo sul cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. Intervistato a Teheran dall'emittente Press Tv, Al Yahya ha detto di ritenere che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu voglia prolungare l'attacco a Gaza.

OMS: solo 10 ospedali sono parzialmente operativi a Gaza

Soltanto 10 ospedali su 36 rimangono operativi nella Striscia di Gaza, dopo che martedì l'ospedale al-Amal di Khan Younis ha cessato di funzionare. Lo afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle parole del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, che su X ha sottolineato che "il sistema sanitario sopravvive a malapena''. All'inizio della settimana le forze israeliane hanno circondato gli ospedali al-Amal e Nasser, mentre continuavano l'assedio dell'ospedale al-Shifa di Gaza City, il più grande complesso medico della Striscia. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha detto che uno dei suoi membri del personale è stato ucciso quando i carri armati israeliani si sono improvvisamente ritirati dalle aree intorno ai due ospedali tra pesanti bombardamenti e colpi di arma da fuoco. ''Ancora una volta, l'Oms chiede la fine immediata degli attacchi agli ospedali di Gaza e chiede la protezione del personale sanitario, dei pazienti e dei civili'', ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione.

Ex ministro israeliano Ben Ami: gli Usa stufi di Netanyahu

Gli Stati Uniti sono "stufi di (Benjamin) Netanyahu", e la recente astensione di Washington sulla risoluzione Onu per chiedere un cessate il fuoco a Gaza "fa parte di una strategia ascendente per inviare segnali a Israele sul fatto che le cose possono cambiare": è quanto sostenuto da Shlomo Ben Ami, ex ministro degli Esteri israeliano laburista (2000-2001), in un'intervista concessa a El País a Londra. Stando a questo politico e diplomatico dotato anche di nazionalità spagnola, la mossa degli Usa all'Onu rappresenta un modo per "forzare Israele" a un cambio rotta, mettendo in chiaro che "non può continuare sulla strada che sta percorrendo". Dal canto suo, il primo ministro israeliano sarebbe "convinto del fatto che Washington punta a destituirlo", aggiunge Ben Ami. L'ex ministro israeliano (che è stato anche ambasciatore a Madrid) crede anche che Netanyahu sia "diventato un pericolo per gli obiettivi occidentali in questa nuova guerra fredda che esiste tra Stati Uniti, Cina e Russia", in quanto il suo governo, che definisce "estremista", ha collocato Israele "in una posizione che non gli appartiene".

Al Jazeera: bambino di sei anni muore per fame nel nord di Gaza

Un bambino di sei anni è morto per fame all'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza. Lo scrive al Jazeera, sottolineando che, come hanno dichiarato le organizzazioni umanitarie, comprese le Nazioni Unite, Israele sta impedendo l'accesso agli aiuti chiudendo i valichi di frontiera e imponendo severe restrizioni. L'emittente del Qatar scrive inoltre di una bambina di due mesi, nata durante la guerra a Gaza, ricoverata nello stesso ospedale in terapia intensiva per grave malnutrizione. ''La sua età non corrisponde al suo peso. Ha due mesi e pesa solo poco più di due chili", ha detto un infermiere dell'ospedale. ''Ci siamo abituati a ricevere questi casi in gran numero ogni giorno. Spesso portano alla morte''.

Hezbollah: rispondiamo presto e in maniera decisa a Israele

Risponderemo rapidamente e con decisione a ogni attacco israeliano e continuiamo lo scontro con Israele per difendere il Libano e sostenere Gaza: lo ha detto oggi un alto rappresentante di Hezbollah, lo shaykh Ali Daghmush, vice presidente del consiglio esecutivo del movimento armato libanese alleato di Iran e Hamas. Parlando durante le esequie pubbliche per un combattente ucciso da Israele, Daghmush ha affermato che Hezbollah proseguirà il suo "scontro" con Israele "per difendere il Libano e sostenere Gaza". Le sue parole giungono a poche ore da sanguinosi raid israeliani nel sud del Libano, sia contro combattenti di Hezbollah e di gruppi armati alleati, sia contro civili. "Risponderemo rapidamente e in maniera decisiva a ciascun attacco israeliano", ha detto Daghmush. Stamani Hezbollah ha rivendicato il lancio di una decina di razzi contro due obiettivi militari israeliani in Alta Galilea.

Iran: “Le istituzioni internazionali fermino i crimini di Israele”. Il leader di Hamas incontra il presidente del parlamento di Teheran

"Le istituzioni internazionali devono impedire fermamente i crimini di guerra di Israele contro la popolazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania". Lo ha affermato il presidente del parlamento dell'Iran, Mohammad Baqer Qalibaf, come riporta la tv di Stato iraniana, durante un incontro con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che si trova da martedì a Teheran, dove ha incontrato anche il presidente, Ebrahim Raisi, e la Guida suprema, Ali Khamenei. "La resistenza è l'unica soluzione per sbarazzarsi delle azioni feroci del regime di Israele", ha detto Haniyeh, lodando il sostegno della Repubblica islamica per i palestinesi.

Media palestinesi: colpito il palazzo dei media a Gaza City

Un edificio che a Gaza City ospita diversi media - fra cui Sky News in arabo - è stato colpito oggi in un bombardamento ed è crollato. Al momento non si ha notizia di vittime. Lo ha riferito la agenzia di stampa Shehab News. Il palazzo, precisano fonti locali, è situato a breve distanza dalla Piazza del Milite ignoto e dal palazzo del parlamento, che da mesi è ormai in uno stato di rovina.

Netanyahu: delegazione a Washington la prossima settimana

Il premier Benyamin Netanyahu ha informato il Gabinetto di Guerra che invierà una delegazione a Washington la prossima settimana. Lo ha riferito il sito Ynet confermando così quanto annunciato ieri dalla Casa Bianca. Fonti politiche che hanno parlato con Ynet hanno riferito che "Netanyahu si è reso conto di aver sbagliato" ad annullare in un primo momento l'invio della delegazione a Washington come reazione al voto di astensione degli Usa sulla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu per il cessate il fuoco a Gaza.

Unifil: preoccupati da ultimi scontri Israele-Hezbollah

Gli scontri degli ultimi giorni tra Israele ed Hezbollah "sono preoccupanti, perché potenzialmente potrebbero ancora una volta scatenare o ampliare il conflitto in una direzione molto pericolosa", non solo per Israele e il Libano, "ma per tutta la regione". Così a LaPresse il portavoce della missione Unifil in Libano, Andrea Tenenti. "C'è stato un aumento della violenza che ha portato diverse morti, la distruzione di case e della zona agricola nel sud del Libano", prosegue Tenenti, aggiungendo come sia importante "che entrambe le parti possano cercare di pensare a un processo per una discussione politica e una soluzione diplomatica. Noi come missione Unifil siamo pronti a supportare" questo iter.

Missione Unifil in Libano: militari italiani in sicurezza, continuano a operare

"I militari italiani" impegnati nella missione Unifil "sono in sicurezza, continuano a monitorare la Linea Blu e a supportare la comunità" nonostante gli ultimi scontri tra Israele ed Hezbollah. Così a LaPresse il portavoce della missione Unifil in Libano, Andrea Tenenti. La missione, spiega Tenenti, attende l'esito dei negoziati tra Tel Aviv e Hamas che potrebbero ridurre le tensioni anche al confine fra Israele e Libano. "Da tempo - sottolinea - siamo pronti perché ci sia una negoziazione sostenibile. La missione non può far altro che supportarla pur non facendo parte della situazione politica, che appartiene ai Paesi interessati e a quelli che stanno intervenendo nella stessa".

Flotilla per Gaza in arrivo a fine aprile, organizzata da Ihh la stessa ong della 'Mavi Marmara'

Israele si aspetta che la prima 'flotilla' di protesta per Gaza raggiunga le acque vicine nella seconda settimana di aprile. Lo ha riferito Times of Israel ricordando che la spedizione è organizzata da 'Foundation for Human Rights and Freedoms and Humanitarian Relief' (Ihh), una ong turca che già nel 2010 durante mise su la 'Mavi Marmara Flotilla' con l'intenzione di forzare il blocco israeliano a Gaza. Durante l'operazione di abbordaggio da parte delle forze speciali israeliane 9 persone della Mavi Marmara furono uccise negli scontri a bordo. Il fatto portò ad un gelo diplomatico prolungato tra Israele e la Turchia che solo in anni recenti si è ricucito per poi riprendere subito dopo l'assalto di Hamas il 7 ottobre. L'Ihh è stata dichiarata organizzazione terroristica da Israele.

Sanità di Gaza: 32.552 palestinesi morti dal 7 ottobre

Si aggrava il bilancio della guerra tra Hamas e Israele: 32.552 palestinesi sono stati uccisi e 74.980 feriti dal 7 ottobre, ha affermato il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas.

Meloni al contingente italiano in Libano: “La Pace è soprattutto impegno e deterrenza”

"Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro. Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza e impegno, sacrificio". Così la premier Giorgia Meloni in un discorso al contingente italiano in Libano.

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Onu: la fame a Gaza potrebbe equivalere a un crimine di guerra

L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha affermato in un'intervista alla Bbc che Israele ha una responsabilità significativa sulla catastrofe umanitaria a Gaza e che esiste un caso "plausibile" secondo cui Israele stia usando la fame come arma di guerra a Gaza. Türk ha affermato che se l'intento fosse dimostrato, ciò equivarrebbe a un crimine di guerra. Secondo il commento della Bbc, l'alto funzionario dell'Onu - dopo "mesi di avvertimenti" sul pericolo della fame per centinaia di migliaia di civili palestinesi nella Striscia - presenta nell'intervista "prove statistiche evidenti" del fatto che la catastrofe umanitaria si sta trasformando in una "carestia generata dall'azione umana". Situazione che nelle parole di Turk aggrava la responsabilità legale delle autorità israeliane di consentire forniture maggiori e adeguate di aiuti umanitari urgenti. Turk ha detto di ritenere siano stati raccolti ormai elementi per definire "plausibile" il sospetto che Israele stia usando la fame come "un'arma". Cosa negata dal governo Netanyahu alla stregua d'una "assurdità", ma che, se riconosciuta da un tribunale internazionale rappresenterebbe "un crimine di guerra" certo. "Tutti i miei colleghi responsabili di organizzazioni umanitarie - ha sottolineato fra l'altro l'Alto Commissario - continuano a dirmi che ci sono ostacoli" sul fronte degli aiuti e "Israele, i fatti parlano da soli, ne è colpevole in misura significativa; capisco che occorre fare i controlli, ma questi non possono richiedere giorni e giorni". "Le condizioni che ci vengono messe sul tavolo - ha rincarato - sono irragionevoli dinanzi a un'emergenza. Questo (comportamento) pone quindi una questione legittima, pur con tutte le restrizioni del caso, sull'accusa plausibile che la carestia sia, o possa essere, usata come un'arma di guerra".

Israele: "Almeno 10 razzi lanciati dal Libano, 9 abbattuti"

Resta alta la tensione tra Israele e il Libano. Almeno 10 razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso la comunità di confine di Shlomi. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l'esercito aggiungendo che nove dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Al momento non si segnalano danni o vittime. In risposta, l'artiglieria israeliana sta colpendo oltre confine.

Tajani: "Israele non entri a Rafah, ci sarebbero troppe vittime"

"Abbiamo invitato Israele a non entrare a Rafah, mi auguro che Israele comprenda che sarebbe un errore, ci sarebbero troppe vittime civili. È chiaro che Hamas usa tutti gli strumenti per creare nel mondo arabo odio verso Israele, ha fatto cose raccapriccianti. Il governo d'Israele è caduto nella trappola: ci sono troppe vittime civili, bisogna interrompere i combattimenti, liberare gli ostaggi israeliani e far entrare gli aiuti ai civili". 

Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a SkyTg24. Sulle critiche a Netanyahu, "non mi permetto di intervenire sulla vita democratica di Israele, è vero che siano stati commessi errori e chiediamo a Israele, Paese amico, di non continuare l'azione bellica a Rafah", ha aggiunto Tajani.

Lanci di razzi dal sud del Libano contro postazioni israeliane

Una serie di razzi sono stati sparati poco fa dal sud del Libano verso postazioni militari israeliane nel settore occidentale della linea di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferiscono media libanesi, secondo cui salve di artiglieria sono state esplose da Israele in direzione delle zone da cui provengono i lanci di razzi nelle zone di Naqura, Tayr Harfa, Dhahira, Alma Shaab, Zibqin, Majdal Zoum e Wadi Hamul.

Esercito israeliano: nell'ospedale Al-Shifa uccisi finora 200 terroristi

"Circa 200 terroristi" sono stati uccisi dall'esercito israeliano in oltre una settimana di operazioni negli edifici dell'ospedale Shifa di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare israeliano, secondo cui nuovi scontri a fuoco sono avvenuti ieri con terroristi appostati "all'interno e nelle vicinanze dell'edificio del Pronto soccorso". 

Inoltre, secondo il portavoce, sono stati catturati centinaia di membri di Hamas e della Jihad islamica. "Operiamo con precisione - ha ribadito il portavoce - avendo cura di non arrecare danno ai degenti, al personale medico e ai macchinari''.

Media: "Idf uccide giornalista palestinese nell'ospedale di al-Shifa"

I media locali riferiscono che le forze israeliane hanno sparato e ucciso il giornalista palestinese Muhammad Abu Sakhil all'ospedale al-Shifa di Gaza City. Il reporter dell'emittente palestinese Sawt al-Quds Radio si unisce ai quasi 100 giornalisti palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre.

Sale a 16 il bilancio delle vittime del raid israeliano nel sud del Libano

Il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani nel sud del Libano è salito a 16, tra cui diversi militanti e membri di gruppi di paramedici, secondo quanto riferito dai media statali libanesi e le organizzazioni militanti.

Sirene antimissile nella Galilea occidentale

Le sirene anti-missile suonano questa mattina nel nord di Israele e in particolare nelle città di Gorn e Gornot, nella Galilea occidentale. L'esercito israeliano ha riferito che le sirene hanno suonato anche a Ras Naqoura, nel nord di Israele. Gli scontri tra Hezbollah e Israele sono iniziati a metà ottobre e finora hanno provocato l'uccisione di almeno 18 israeliani e più di 300 libanesi.

Hamas: l'uccisione di 2 palestinesi disarmati è crimine atroce

Due uomini palestinesi disarmati - che agitavano ripetutamente un pezzo di stoffa bianca in segno di resa - sono stati colpiti a distanza ravvicinata e uccisi dalle truppe israeliane, che hanno poi seppellito i loro corpi con un bulldozer, vicino a Gaza City, mentre cercavano di tornare nelle loro case al nord. Lo riporta Al Jazeera citando dei filmati ottenuti dall'emittente. 

Hamas ha condannato l'episodio parlando di "crimine atroce" e di "un’ulteriore prova del fascismo e del comportamento criminale sionista, nel contesto della brutale guerra di sterminio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza". Hamas ha poi lanciato un appello alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale affinché "adottino azioni urgenti per fermare l’uccisione sistematica del nostro popolo" e ritenere responsabili i "criminali di guerra" contro "civili indifesi".

Ancora bombe su Rafah, civili scavano tra le macerie di un edificio crollato (video)

Media: 3 persone ferite in sparatoria in Cisgiordania

Almeno 3 persone sono state ferite, di cui una grave, in un attacco a colpi d'arma da fuoco contro autovetture sulla strada 90 a nord di Gerico, in Cisgiordania. I feriti sono stati portati in ospedale a Gerusalemme. L'esercito israeliano sta dando la caccia del responsabile dell'attacco. Lo hanno riferito i Servizi di Pronto soccorso citati dai media.

Hamas: stanotte 66 i morti nei raid israeliani e nei combattimenti

La Striscia di Gaza è stata teatro stanotte di raid aerei e feroci scontri tra l'esercito israeliano e i combattenti palestinesi di Hamas, proprio nel momento in cui il governo di Benjamin Netanyahu ha riaperto le porte alle trattative con l'alleato americano su una possibile operazione a Rafah. 

Il Ministero della Sanità gestito da Hamas ha riferito di almeno 66 morti nell'enclave palestinese durante la notte, con bombardamenti e combattimenti segnalati vicino alla città di Gaza a quella di Khan Younis. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito invece da parte sua di scontri nella notte in diverse località della Cisgiordania occupata.

L'OMS: "Imminente la carestia a Gaza, urge un cessate il fuoco e aiuti umanitari"

Il direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha messo in guardia sulla "incombente carestia" nella Striscia di Gaza a causa dei "bombardamenti in corso" da parte delle forze di Israele. 

"La fame e le malattie - ha scritto ieri sera sul suo account x - continuano a devastare la popolazione. Ora è necessaria un'azione immediata e concertata. Ciò significa: consentire e accelerare la consegna di cibo e di altre fonti nutritive e medicinali; proteggere gli ospedali in modo che i medici possano prendersi cura dei pazienti che soffrono di fame, malattie e lesioni". Il direttore dell'OMS ha quindi chiesto "il cessate il fuoco e il pieno accesso umanitario" all'enclave palestinese.

L'Irlanda interverrà all'Aja al fianco del Sudafrica nella causa per genocidio contro Israele

Il ministro degli Esteri e della Difesa irlandese Micheal Martin ha annunciato ieri sera che Dublino interverrà nel caso avviato dal Sudafrica contro Israele ai sensi della convenzione sul genocidio presso la Corte internazionale di Giustizia dell'Aja. 

"Dopo l'analisi delle questioni legali e politiche emerse nel caso e la consultazione con i partner internazionali - si legge in comunicato del governo della repubblica d'Irlanda - il Tanaiste (vicepremier irlandese, ndr) ha ordinato ai funzionari di iniziare i lavori su una dichiarazione di intervento ai sensi dell'articolo 63 dello statuto della Corte internazionale di Giustizia. L'intenzione è che la dichiarazione di intervento sarà depositata una volta che il Sudafrica avrà depositato la sua memoria. E' probabile che ciò richieda diversi mesi. L'irlanda collaborerà strettamente con una serie di partner che hanno confermato la loro intenzione di intervenire". "Spetta alla corte stabilire se si stia commettendo un genocidio - afferma Martin - ma voglio essere chiaro nel ribadire che ciò che abbiamo visto il 7 ottobre in Israele e ciò che stiamo vedendo ora a Gaza rappresenta la palese violazione del diritto umanitario internazionale su vasta scala: la presa di ostaggi; il rifiuto intenzionale dell'assistenza umanitaria ai civili; il prendere di mira i civili e le infrastrutture civili; l'uso indiscriminato di armi esplosive nelle aree popolate; l'uso di beni civili per scopi militari; la punizione collettiva di un intero popolo. L'elenco potrebbe continuare, invece deve finire. Il punto di vista della comunità internazionale è chiaro: quando è troppo è troppo".

Borrell, UE: "L'accesso degli aiuti umanitari a Gaza è un dovere di Israele"

Il numero uno della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, afferma che consentire un accesso umanitario "urgente e sicuro" a Gaza è un dovere legale di Israele. Citando il Programma alimentare mondiale, Borrell ha scritto in un post su X che "è immagazzinato abbastanza cibo per le persone che muoiono di fame a Gaza, in attesa di entrare attraverso le rotte terrestri". 

Borrell aggiunge: "I lanci aerei aiutano, ma non possono sostituire centinaia di camion". La Difesa Civile di Gaza ha dichiarato che 18 palestinesi in totale a Gaza sono stati uccisi in incidenti legati ai lanci di aiuti.

Calca attorno agli aiuti umanitari: "Si muore per una scatola di tonno" (video)

Kirby, Usa: "Un attacco di terra a Rafah è un errore"

"Riteniamo che una grande operazione di terra a Rafah sia un errore. Pensiamo che ci siano altri modi di colpire Hamas a Rafah". Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby, intervistato dall'emittente israeliana Channel 12. 

Il segretario americano alla Difesa Lloyd Austin ha detto ieri al collega israeliano Yoav Gallant che "gli Stati Uniti non possono sostenere a grande offensiva di terra a Rafah che non comprenda un realizzabile piano per la sicurezza del milione e mezzo di abitanti di Gaza che vi ci sono rifugiati", ha proseguito Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti aspettano di poter avere una delegazione israeliana a Washington per discutere di altri modi su come colpire Hamas a Rafah.

Il capo dell'ala militare di Hamas al mondo arabo: "Marciate sulla Palestina"

Il comandante dell'ala militare di Hamas, Muhammad Deif, ha lanciato un appello al mondo musulmano e arabo perché "marci verso la Palestina" e "prenda parte alla liberazione della moschea di al Aqsa" a Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani. 

Il messaggio audio diffuso da Hamas dura 35 secondi ed è indirizzato "alla nostra gente in Giordania e Libano, in Egitto, Algeria, Maghreb, Pakistan, Pakistan, Malaysia e Indonesia". "Cominciate a marciare ora, non domani, verso la Palestina, e non lasciate che confini, regimi e restrizioni vi privino dell'onore di partecipare alla Jihad e prendere parte alla liberazione della moschea di al Aqsa", continua l'appello di Deif. 

Comandante delle brigate al Qassam, l'ala militare di Hamas, Deif è sulla lista dei principali ricercati di Israele fin dal 1995 per una serie di attentati suicidi da lui organizzati. E' sfuggito a sette tentativi israeliani di ucciderlo, in cui avrebbe perso una gamba e un occhio, e probabilmente ora si nasconde nei tunnel di Gaza. E' considerato uno dei principali organizzatori dell'attacco del 7 ottobre, che ha scatenato il conflitto in corso. Quello di oggi è il suo primo messaggio da quel giorno, quando annunciò l'avvio de "l'alluvione di al Aqsa'.

Medici senza frontiere: "A Gaza è un incubo, un attacco a Rafah sarebbe catastrofico"

Leo Kanz, capo della missione di Medici Senza Frontiere (MSF) a Gaza, afferma che "qualsiasi attacco a Rafah sarebbe catastrofico, disumano e porterebbe a vittime umane di massa". "Se l'attacco avviene a Rafah, semplicemente non sappiamo dove mettere i pazienti. Non c'è posto dove i pazienti possano andare", ha aggiunto in un video pubblicato su X. "La situazione nella Striscia di Gaza nel suo complesso è a dir poco un incubo".

Nella videoscheda di Katia Cerratti, l'evoluzione dei rapporti tra Usa e Israele in 5 mesi di guerra

Netanyahu ci ripensa, chiede una nuova data per la sua delegazione negli USA

L'Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha acconsentito a fissare una nuova data per la visita a Washington di una delegazione di alto livello, per discutere dell'operazione di terra a Rafah. Lo ha confermato la Casa Bianca. Nei giorni scorsi, Netanyahu aveva annullato la visita della delegazione di Israele, dopo l'astensione Usa sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu per il cessate il fuoco a Gaza. "Stiamo lavorando per trovare una data che vada bene per entrambe le parti", ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Secondo quanto riferisce The Hill, l'incontro potrebbe avvenire la prossima settimana.

Raid di Israele sul sud del Libano, il bilancio è di 9 morti

Si aggrava il bilancio dei raid aerei israeliani sul sud del Libano. Secondo Al Jazeera i morti sono nove. L'agenzia di stampa nazionale libanese afferma che un attacco israeliano ha colpito un bar nel villaggio di Naquora, vicino al confine con Israele.

Coloni e destra israeliana protestano contro l'Unrwa

Decine di coloni israeliani e attivisti di destra hanno protestato bloccando nuovamente gli ingressi dell'ufficio dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme e chiedendo la chiusura dell'organismo. La settimana scorsa, Israele ha annunciato che non avrebbe più approvato i convogli alimentari dell’Unrwa verso il nord di Gaza, dove la minaccia di carestia è più alta. La decisione è arrivata dopo che l'agenzia è stata accusata da Tel Aviv di collaborare con Hamas a Gaza.  

L’Unrwa è stata fondata nel 1949 per fornire assistenza sanitaria, cibo e istruzione ai rifugiati palestinesi, 5,9 milioni dei quali si affidano ai suoi servizi. Impiega circa 30.000 palestinesi.

11 civili uccisi da un nuovo raid israeliano a Rafah

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che 11 civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano contro la casa della famiglia Dhair nella città di Rafah, nella Striscia di Gaza.   Un aereo da caccia israeliano, secondo Wafa, ha preso di mira anche una casa appartenente alla famiglia al-Hamayda a Rafah, provocando diversi feriti tra i suoi residenti.

Guerra, macerie dopo attacco a Rafah


 

Fonti egiziane: Israele prepara l'attacco di terra a Rafah dopo il Ramadan

Dopo il fallimento dell'ultimo round di negoziati in Qatar, Israele non sarebbe disposto a fare ulteriori concessioni a Hamas e si starebbe preparando per una operazione di terra a Rafah dopo l'Eid al-Fitr, la festa di tre giorni che segue il Ramadan e termina intorno al 12 aprile. A metà aprile, o ai primi di maggio, dunque. 

Lo riferiscono fonti egiziane che sono state in contatto con funzionari dell'esercito israeliano, citate dal quotidiano pro-Hezbollah libanese "Al-Akhbar". L'operazione di terra all'interno dell'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza durerebbe dalle quattro alle otto settimane, dicono le fonti, e sarebbe accompagnata dall'evacuazione della popolazione civile rifugiata a Rafah, che ammonta a circa 1,5 milioni di persone, verso il centro della Striscia lungo percorsi specifici e in orari specifici, annunciati in anticipo ai civili in ciascuna zona di Rafah.