Continua a crescere senza sosta il numero dei manifestanti uccisi in Iran durante le proteste iniziate lo scorso 16 settembre dopo la morte di Mahsa Amini: sono almeno 481, tra cui 64 minori e 35 donne.
Il numero è stato comunicato dall’Ong iraniana con sede a Oslo, Iran Human Rights, che tiene il conto dei numeri in assenza di dati ufficiali.
Secondo questa Ong l’aumento del bilancio delle vittime si riferisce a casi accertati di recente avvenuti nei primi due mesi di proteste, ed è quindi probabile che i dati reali siano molto più alti. Inoltre, sempre secondo l’Ong, almeno 109 manifestanti si trovano attualmente a rischio di essere giustiziati, condannati alla pena capitale o condannati al carcere.
A tal proposito l’Unione Europea ha convocato l’ambasciatore dell’Iran presso le istituzioni comunitarie, Hosein Dehghani, per esprimere la sua condanna per le nuove esecuzioni di manifestanti.
Nell’incontro avvenuto a Bruxelles, il Segretario Generale del Servizio Europeo per l’Azione Esterna, Stefano Sannino, ha espresso il “forte orrore” della Ue di fronte all’esecuzione dei due manifestanti iraniani lo scorso fine settimana.