Bombe sui gasdotti nel Mar Baltico

Washington Post: il sabotaggio al Nord Stream 2 fu eseguito dai militari ucraini

Secondo le fonti del giornale americano, l'operazione è stata gestita da Roman Chervinsky, un alto ufficiale legato all'intelligence ucraina, ma diretta dal generale Valery Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev

Washington Post: il sabotaggio al Nord Stream 2 fu eseguito dai militari ucraini
Ansa/ EPA/SWEDISH COAST GUARD
Fuga di gas da Nord Stream 2

Uno degli episodi più controversi di questa guerra avrebbe secondo il Washington Post un responsabile. Sarebbe stato un colonnello delle forze speciali ucraine a coordinare il sabotaggio al gasdotto Nord Stream nel settembre 2022: si tratta di Roman Chervinsky, un alto e decorato ufficiale legato all'intelligence ucraina, secondo quanto ricostruito dal quotidiano americano che al riguardo cita funzionari ucraini ed europei e altre persone a conoscenza dei dettagli dell'operazione, che hanno parlato a condizione di anonimato. Sul sabotaggio, un attacco a importanti infrastrutture energetiche europee, sono state aperte diverse indagini internazionali.   

In particolare, scrive il Washington Post, il militare avrebbe gestito la logistica e il supporto ad un team di circa sei persone che, affittando con false generalità una barca a vela e utilizzando attrezzature per sub, ha piazzato e cariche esplosive sotto ai gasdotti. L'attacco, con le sue 3 diverse esplosioni, ha provocato gravi danni il 26 settembre dell'anno scorso e causato enormi perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che corrono dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico, lasciando intatto solo uno dei quattro collegamenti della rete.

Valeriy Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev, veniva costantemente informato dai suoi ufficiali sull'operazione Nord Stream AP Photo/Efrem Lukatsky
Valeriy Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev, veniva costantemente informato dai suoi ufficiali sull'operazione Nord Stream

Chervinsky non ha agito ne pianificato l'operazione da solo, riferiscono le fonti, ma ha preso ordini da funzionari ucraini più alti in grado che riferivano e agivano sotto la guida diretta del generale Valery Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev. D'altra parte l'operazione Nord Stream, secondo le fonti, sarebbe stata progettata per tenere il presidente ucraino Zelensky all'oscuro di tutto.

Da parte sua l'alto ufficiale ucraino ha negato ogni coinvolgimento attraverso il suo avvocato: "Tutte le speculazioni sul mio coinvolgimento nell'attacco al Nord Stream sono state diffuse dalla propaganda russa senza alcuna base", ha detto in una dichiarazione scritta al Washington Post e a Der Spiegel, che hanno investigato congiuntamente sul caso Nord Stream.

Chervinsky dal luglio del 2022 è in carcere a Kiev con l'accusa di abuso di potere, per aver agito, secondo le autorità senza permesso, in un complotto destinato a incoraggiare un pilota russo a disertare in Ucraina nel luglio 2022. Dall'inizio della guerra, l'ufficiale si è occupato di molte operazioni audaci nei territori occupati dai russi, fra cui uccidere gli esponenti filo russi e rapire un testimone del coinvolgimento russo nell'abbattimento del volo della Malaysian nel 2014. 

Una vicenda che illustra frizioni e conflittualità tra governo di Kiev e establishment militare

Il suo superiore diretto era il generale Viktor Hanushchak che, a sua volta, riferiva a Zaluzny e che ora non è più in servizio. Chervinsky definisce il suo arresto e il suo processo una punizione politica per le sue critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e alla sua amministrazione che secondo lui avrebbero fatto poco per preparare il Paese a un attacco russo. Critiche ben più pesanti il militare ucraino le aveva poi indirizzate contro uno dei più importanti consiglieri di Zelensky, Andriy Yermak da lui in passato definito “talpa” dei russi dopo un'operazione militare segreta fallita.

La vicenda, insomma oltre che far luce sul caso dei gasdotti Nord Stream, sembra capace di illustrare le complesse dinamiche e le frizioni interne al governo di Kiev in tempo di guerra, con l'intelligence e l'establishment militare ucraino spesso in conflitto con la sua leadership politica.

Sul sabotaggio Kiev e Mosca si sono spesso accusate a vicenda, ma negli ultimi mesi da diversi media erano giunte sempre più notizie di inchieste giornalistiche che attribuivano responsabilità agli ucraini, sebbene finora limitate a gruppi ucraini magari ben finanziati, ma senza alcuna prova di una regia ai piani più alti degli uomini di Zaluzhny, o del comandante in capo stesso.