Le parole su Putin

Biden il giorno dopo. Critiche dagli alleati e Mosca dice: "Isterico e malato"

Ieri, in Polonia, il presidente Usa ha definito Putin "dittatore, non può restare al potere" e "macellaio". Il presidente francese Macron: "Non avrei usato quel termine". Ministro britannico prende le distanze

Biden il giorno dopo. Critiche dagli alleati e Mosca dice: "Isterico e malato"
Ap
Joe Biden ieri durante il suo discorso a Varsavia

Il giorno dopo la missione del presidente Usa in Polonia, si accende la discussione sulle parole espresse da Biden riguardo il leader del Cremlino Vladimir Putin. Lo ha definito “un macellaio” nel corso di una visita a rifugiati ucraini in Polonia. Poi, durante il suo discorso in piazza castello a Varsavia, ha sottolineato che “Putin è un dittatore, non può restare al potere”. Immediate ieri le reazioni del Cremlino. Alla definizione “macellaio”, Mosca ha reagito subito, avvertendo che “i margini delle trattative" in questo modo "si restringono”. E al fatto che Putin non debba restare alla guida della Russia, la risposta è stata che "non spetta certo a Biden decidere chi debba governare al Cremlino". 

Parole che hanno creato imbarazzo anche a Washington. La Casa Bianca, in serata, ha rilasciato una nota con la quale ha rimarcato che Biden "non invocava un cambio di regime a Mosca". Una ‘rettifica’ che non ha placato la rabbia di Mosca. In queste ore, il senatore russo Konstantin Kosachev, presidente della  Commissione Esteri della Camera Alta, ha detto che Biden rilascia dichiarazioni con "paurosa regolarità" e che le sue parole sono criminali. C'è stato un tempo, ha detto Kosachev, in cui le parole di  un presidente Usa avevano un peso, ma ormai non è più cosi. Un altro parlamentare russo di rilievo, Vyacheslav Volodin, presidente della Duma, ha accusato Biden di fare "dichiarazioni non diplomatiche" e di "isterismo". Il presidente Usa, ha detto Volodin in un post su  Telegram, "è debole, malato e infelice. I cittadini Usa dovrebbero vergognarsi del loro presidente. Forse è malato. Biden farebbe bene a  sottoporsi a un check-up medico". Putin, invece, secondo il leader della Duma, merita rispetto per la sua "moderazione".

Oggi, non è solo Mosca a criticare le parole del presidente americano. Dissenso arriva dagli stessi Usa, con l'ex diplomatico Richard Haass che commenta: queste parole hanno reso "una situazione difficile più difficile e una situazione pericolosa più pericolosa". Prende le distanze la Francia. Il presidente Emmanuel Macron mette in guardia dal rischio di un' "escalation" verbale con Mosca, un'escalation aggravata -fa intendere- da quell'appellativo di “macellaio”. Macron ha detto all'emittente France 3 che punta prima a "raggiungere un cessate il fuoco e poi il ritiro totale delle truppe russe con la diplomazia. Ma se vogliamo farlo -ha detto- non possiamo intensificare né le parole né le azioni".  Dà voce all'Unione europea l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che non ha "sentito direttamente cosa ha detto Biden, ma ho visto la posizione della Casa Bianca. Come Ue non stiamo cercando un cambio di regime, il nostro obiettivo è fermare la guerra di Putin contro l'Ucraina".

Dalla Gran Bretagna, si leva la voce critica del segretario all'Istruzione, Nadhim Zahawi. In dichiarazioni a Sky, riportate da vari altri media, ha detto che "sta al popolo russo decidere da chi essere governato". "Penso tuttavia - ha aggiunto Zahawi - che la gente in Russia sia piuttosto stufa di quello che succede in Ucraina: l'invasione illegale, la distruzione delle loro stesse fonti di sostentamento. La loro economia sta collassando attorno a loro e credo quindi che i russi decideranno loro della sorte di Putin e dei suoi accoliti".