Guerra Israele-Hamas, giorno 18

Il segretario generale Onu: "Attacchi Hamas non vengono dal nulla". E' scontro Israele-Guterres

Tensione a Palazzo di Vetro durante il Consiglio di sicurezza. Un infuriato Eli Cohen, il ministro degli Esteri israeliano, chiede le dimissioni di Guterres. Ex ostaggio racconta: "Sono stata all'inferno"

Razzi dal Libano verso le alture del Golan, black out elettrici

Due razzi sono stati lanciati dal Libano meridionale verso Israele nella tarda serata di martedì cadendo in aree aperte. Non sono stati segnalati feriti, ma sembra che uno dei razzi abbia colpito un cavo elettrico, causando interruzioni di corrente in tre comunità vicine. Le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro l'area da cui sono stati lanciati i razzi. 

Ministero Sanità Gaza: possibile ondata epidemica durante attacchi israeliani

Il ministero della Sanità guidato da Hamas ha avvertito del possibile scoppio di una grave ondata epidemica nella Striscia di Gaza, nel contesto degli attacchi aerei israeliani in corso e dell'assedio all'enclave palestinese. Il portavoce del ministero Ashraf al-Qedra ha detto che sono stati registrati fino a 3.150 casi di malattie in un solo giorno dopo lo scoppio del conflitto Israele-Hamas il 7 ottobre, la maggior parte dei quali segnalati tra i bambini. Le malattie includevano diarrea, intossicazione alimentare, sintomi cutanei, scabbia e infezioni bronchiali.
A causa del sovraffollamento delle strutture di accoglienza, della mancanza di acqua pulita e della scarsa igiene personale, le malattie epidemiche sono diventate sempre più diffuse, ha affermato. Per prevenire la diffusione di malattie, ha invitato la comunità internazionale a fornire assistenza immediata e a ripristinare i servizi di base a Gaza, tra cui acqua, elettricità e servizi igienico-sanitari.
I militanti di Hamas hanno lanciato un attacco a sorpresa contro Israele il 7 ottobre, lanciando migliaia di razzi e infiltrandosi nel territorio israeliano, dove hanno sequestrato un gran numero di ostaggi. Per rispondere, Israele ha lanciato massicci attacchi aerei e misure punitive, compreso un assedio all'enclave con il taglio delle forniture di acqua, elettricità, carburante e altri beni di prima necessità. Il conflitto in corso tra Israele e Hamas ha finora ucciso quasi 5.800 palestinesi nella Striscia di Gaza e più di 1.400 persone in Israele.
 

 

Usa chiedono ad alleati del Golfo di tagliare fondi ad Hamas

Notando che c'è stato un aumento delle donazioni agli enti di beneficenza legati ad Hamas dopo i suoi attacchi contro Israele, il massimo funzionario degli Stati Uniti per le sanzioni economiche - il sottosegretario al Tesoro Brian Nelson - si è riunito lunedì con le sue controparti del Golfo in Arabia Saudita per discutere come tagliare i finanziamenti al gruppo terroristico. Lo scrive il New York Times.
Nel corso di un incontro privato convocato in tutta fretta, e riportato per la prima volta venerdì scorso dallo stesso New York Times, funzionari finanziari dell'antiterrorismo di Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein, Oman e Arabia Saudita hanno concordato di collaborare più strettamente al loro lavoro per rivelare le fonti di finanziamento di Hamas, secondo quanto segnalato da funzionari del Dipartimento del Tesoro che hanno chiesto l'anonimato. I partecipanti si sono anche impegnati a coordinare gli sforzi per garantire che gli aiuti umanitari agli abitanti di Gaza sofferenti li raggiungano senza ostacoli mentre la guerra continua, hanno aggiunto i funzionari.
"Questo momento dovrebbe portare un profondo senso di urgenza", ha detto al gruppo Brian E. Nelson, sottosegretario per il terrorismo e l'intelligence finanziaria presso il Tesoro degli Stati Uniti, come parte delle sue osservazioni preparate. Ha chiesto che i paesi membri intensifichino la condivisione delle informazioni con un occhio verso azioni congiunte o unilaterali per interrompere il flusso di denaro verso Hamas.
 

 

La testimonianza di un sopravvissuto all'attacco di Hamas, quel giorno ha perso madre e padre

Oms: a Gaza chiusi 6 ospedali per mancanza di carburante

Almeno sei ospedali a Gaza sono stati costretti a chiudere a causa della mancanza di carburante. Lo ha detto l'Organizzazione Mondiale della Sanità. A ciò si aggiungono gli ospedali che hanno dovuto chiudere a causa dei danni causati dagli attacchi aerei, si legge in una nota resa pubblica dalla Cnn. "Se non verranno consegnati con urgenza a Gaza carburante vitale e forniture sanitarie aggiuntive, migliaia di pazienti vulnerabili rischieranno la morte o complicazioni mediche poiché i servizi critici verranno chiusi per mancanza di energia", ha affermato l'Oms.
Tra questi pazienti vulnerabili figurano circa 1.000 persone dipendenti dalla dialisi e almeno 130 bambini prematuri, ha affermato l'organizzazione nella nota. Anche altre persone in terapia intensiva o che necessitano di un intervento chirurgico "dipendono da una fornitura stabile e ininterrotta di elettricità per sopravvivere", ha aggiunto. 

Anche il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) ha sottolineato l'urgente necessità che il carburante possa entrare nella Striscia di Gaza e ha fatto eco all'Oms nel chiedere un cessate il fuoco immediato. "Il carburante è di fondamentale importanza per il funzionamento di strutture essenziali come ospedali, impianti di desalinizzazione e stazioni di pompaggio dell'acqua", ha affermato l'UNICEF in una nota.
"Le unità di terapia intensiva neonatale ospitano oltre 100 neonati, alcuni dei quali sono in incubatrici e fanno affidamento sulla ventilazione meccanica, rendendo la fornitura di energia elettrica ininterrotta una questione di vita o di morte", si legge.

 

La repIica del ministro degli Esteri israeliano all'Onu: "I terroristi di Hamas sono nuovi nazisti"

Cardinale Pizzaballa: aprire corridoi umanitari

Il Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, chiede con forza "l'apertura di corridoi umanitari che permettano alle persone ferite di essere curate e l'accesso ai camion degli aiuti umanitari. In fondo, quei due milioni di persone non sono tutte seguaci di Hamas". Il cardinale, in un'intervista ai media vaticani, lo ribadisce: "Abbiamo condannato quello che Hamas ha fatto nel sud di Israele, sono atrocità che non hanno alcuna giustificazione. Ma la risposta a questo non può essere quella di affamare due milioni di persone".
Il cardinale è convinto che la vicenda degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas sia un punto centrale in tutta la guerra, perché su questo anche Gaza si gioca il suo prossimo futuro. "Molti canali, molte entità - rivela - stanno lavorando per tentare una mediazione. Ma lasciamoli lavorare: meno se ne parla e più sarà facile arrivare ad una conclusione". Guardando in prospettiva, il Patriarca sostiene con forza che "la pace vada ricercata ad ogni costo. Però, non bisogna confondere la pace con la vittoria". Per ottenere una stabilità, spiega il cardinale, "entrambe le parti dovranno perdere qualcosa. Israeliani e palestinesi è difficile che possano vivere insieme ma dovranno farlo stando gli uni accanto agli altri ma distinti. E dobbiamo creare le condizioni affinché questo possa accadere al più presto".

 

Viaggio tra le operatrici italiane che aiutano i civili della Striscia di Gaza martoriata

Otto camion di aiuti entrati a Gaza dal valico di Rafah

Otto camion di aiuti umanitari sono entrati questa sera nella Striscia di Gaza tramite il valico di Rafah al confine con l'Egitto. Lo ha reso noto sul social networx 'X' la Mezzaluna rossa. Cinque trasportano acqua, due trasportano cibo e uno medicinali. Viene spiegato ancora.

 

Trudeau: il Canada è favorevole alle pause umanitarie

Il Canada è favorevole a delle "pause umanitarie" nella guerra tra Israele e Hamas per consentire ai cittadini stranieri di lasciare Gaza e permettere agli aiuti per i civili di entrare nel territorio. Lo ha dichiarato il primo ministro canadese Justin Trudeau, citato dalla tv pubblica Cbc.
"La nostra priorità in tutto questo deve essere la continua protezione dei civili innocenti. Ecco perché siamo impegnati a stretto contatto con i nostri alleati, cercando di costruire corridoi umanitari", ha detto Trudeau ai giornalisti. "Si parla molto adesso della necessità di pause umanitarie e penso che sia qualcosa che il Canada potrebbe assolutamente sostenere", ha aggiunto.

 

Macron in Israele: "Proporrò che la coalizione anti Isis si impegni anche contro Hamas"

Unicef: in 18 giorni a Gaza 2360 bambini morti

Negli ultimi 18 giorni, nella Striscia di Gaza è stato registrato un bilancio devastante per i suoi bambini, con notizie di 2.360 morti e 5.364 feriti a causa degli attacchi incessanti, ovvero, secondo le notizie, più di 400 bambini uccisi o feriti ogni giorno. Lo rende noto l'Unicef. Inoltre, più di 30 bambini israeliani hanno perso la vita e decine rimangono in ostaggio nella Striscia di Gaza. Questo periodo di 18 giorni rappresenta l'escalation più letale delle ostilità nella Striscia di Gaza e in Israele a cui l'Onu abbia assistito dal 2006. Quasi tutti i bambini della Striscia di Gaza sono stati esposti a eventi e traumi profondamente angoscianti, segnati da distruzione diffusa, attacchi incessanti, sfollamento e grave carenza di beni di prima necessità come cibo, acqua e medicine.

 

Ministro esteri Israele sente omologo Cina, focus su cessate fuoco e antisemitismo in Cina

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha parlato con l'omologo cinese Wang Yi, nel contesto degli sforzi della Cina per chiedere un cessate il fuoco immediato. Lo scrive Haaretz. Cohen - viene spiegato - ha affermato di "esprimere le aspettative di Israele nei confronti della Cina", chiedendo inoltre a Pechino di cogliere ogni opportunità per chiedere il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza. Inoltre il ministro degli Esteri israeliano ha "espresso preoccupazione per il discorso pubblico anti-israeliano e antisemita sui social network in Cina". Oggi la Cina ha chiesto un "cessate il fuoco globale senza indugi" al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, esortando il Consiglio a "convincere la potenza occupante" a consentire l'ingresso degli aiuti umanitari. Wang incontrerà il segretario di Stato americano Antony Blinken a Washington alla fine di questa settimana per un incontro programmato prima dello scoppio della guerra.

 

Intervento Guterres all'Onu, le sue parole su Hamas hanno fatto infuriare gli israeliani

Giordania: “Affronteremo qualsiasi tentativo di sfollare Gaza con la forza”

Il ministro degli Esteri giordano ha affermato che Amman ''affronterà qualsiasi tentativo di sfollare con la forza Gaza durante i combattimenti". Intervenendo al dibattito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Ayman Safadi ha avvertito che il ciclo di violenza continuerà senza l'intervento del Consiglio e lo ha invitato ad approvare una risoluzione che chieda un cessate il fuoco. ''La violenza nasce dalla morte della speranza'', ha detto. ''Non permetteremo che la furia, la rabbia, il dolore determinino il nostro futuro. Ciò genererà solo più rabbia, più dolore. Solo una pace giusta garantirà la sicurezza di Israele e della Palestina. La crisi è diventata più profonda perché non ci sono prospettive di porre fine all'occupazione''.

 

Biden sente il premier dell'Arabia Saudita Bin Salman

Il presidente degli Stati Uniti Joseph Biden ha parlato oggi con il principe ereditario e il primo ministro Mohamed bin Salman della situazione nella regione del Medio Oriente. Lo comunica la Casa Bianca, aggiungendo che il presidente ha affermato che gli Stati Uniti sostengono pienamente la difesa dei partner statunitensi di fronte alle minacce terroristiche, sia da parte di attori statali che non statali.
"Ha discusso gli attuali sforzi diplomatici e militari per dissuadere gli attori statali e non statali dall'allargare il conflitto tra Israele e Hamas. I due leader hanno concordato di perseguire sforzi diplomatici più ampi per mantenere la stabilità in tutta la regione e impedire l'espansione del conflitto. Hanno accolto con favore la fornitura di assistenza umanitaria dall'Egitto a Gaza e hanno riconosciuto che è necessario molto di più affinché i civili possano avere accesso duraturo al cibo, all'acqua e all'assistenza medica". "Il Presidente ha accolto con favore il contributo di 100 milioni di dollari del Consiglio di cooperazione del Golfo per sostenere questi sforzi umanitari - prosegue la nota - e ha discusso l'esborso di 100 milioni di dollari da parte degli Stati Uniti per sostenere la risposta. Entrambi i leader hanno accolto con favore gli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas e hanno chiesto il loro rilascio immediato. Hanno inoltre affermato l'importanza di lavorare per una pace sostenibile tra israeliani e palestinesi non appena la crisi si sarà placata, basandosi sul lavoro già in corso tra l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti negli ultimi mesi. Hanno concordato di rimanere in stretto coordinamento direttamente e attraverso le loro squadre nel prossimo periodo".

 

Negoziatori Qatar: fiduciosi su altre liberazioni di ostaggi

I negoziatori del Qatar coinvolti negli sforzi per liberare gli ostaggi presi da Hamas durante il suo attacco a Israele sono fiduciosi di ottenere ulteriori rilasci di prigionieri, ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri dello Stato del Golfo Sin dal primo giorno della guerra tra Israele e Hamas, Doha svolge un'intensa attività diplomatica e ha ottenuto il rilascio di quattro ostaggi: due americani venerdì scorso e ieri due israeliani. Il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al-Ansari, ha detto che i negoziatori del Qatar "sperano di ottenere ulteriori rilasci" attraverso i colloqui in corso con Israele e il gruppo palestinese. C'è stata "una maggiore apertura sulla volontà politica tra le due parti" dopo il rilascio delle due donne israeliane, ha detto all'Afp. Il Qatar ospita la sede politica di Hamas dal 2012, e i rappresentanti del gruppo palestinese a Doha stanno comunicando "efficacemente" con i suoi membri nella Striscia di Gaza in vista del rilascio degli ostaggi, ha sottolineato il portavoce del ministero, avvertendo tuttavia dell'escalation di violenza nella Striscia di Gaza e delle difficoltà logistiche per liberare gli ostaggi.

 

Israele ribadisce: carburante non entrerà a Gaza

Il portavoce dell'Esercito israeliano, Daniel Hagari, ha ribadito che "il carburante non entrerà a Gaza poiché Hamas lo utilizza per le sue esigenze operative". "Hamas può restituire agli ospedali il carburante che ha rubato all’Unrwa", lo riporta Haaretz. Martedì scorso, il capo di stato maggiore dell'IDF, Herzl Halevi, aveva affermato che Israele non consentirà l'ingresso di carburante a Gaza poiché ciò "consentirebbe ad Hamas di continuare i suoi attacchi contro i cittadini israeliani".

 

Israele colpisce obiettivi in Siria in risposta al lancio di razzi sulle alture di Golan

Secondo quanto riferito, le forze di artiglieria israeliane hanno colpito obiettivi in Siria in risposta al lancio di razzi sulle alture di Golan. Lo rende noto il Jerusalem Post, aggiungendo che le sirene hanno risuonato nelle città di Neot Golan, Bnei Yehuda e Givat Yoav, a est del lago Kinneret.

 

Casa Bianca: inevitabile ci siano altre vittime civili

Gli Stati Uniti hanno esortato Israele a evitare vittime civili nella guerra contro Hamas, ma alcuni altri rimarranno vittime nel "disordinato" conflitto, ha detto martedì la Casa Bianca. "Questa è guerra. E' combattimento. E' sanguinoso, brutto e sarà complicato, civili innocenti verranno feriti in futuro", ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby.

 

Macron: “Attacco Hamas è anche una catastrofe per i palestinesi”

"Niente giustifica la violenza terrorista. Non dimentico che nel 2015 siete stati al nostro fianco, come è stato al nostro fianco il premier israeliano Benjamin Netanyahou, quando la Francia è stata colpita dal terrorismo. Esprimo le mie condoglianze al popolo palestinese per la spirale di violenza che si è innescata in seguito all'attacco di Hamas. Vedo e sento le sofferenze delle popolazioni civili" nella Striscia di Gaza. "Niente può giustificare la violenza". Ad affermarlo è il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron nel corso del punto stampa in seguito all'incontro a Ramallah con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas. "L'attacco di Hamas è stato una tragedia per Israele ma è stato anche una catastrofe per i palestinesi", sottolinea Macron. "In questo periodo terribili - sottolinea il Capo di Stato francese - era essenziale incontrare il presidente dell'Autorità nazionale palestinese. Ho espresso le mie condoglianze al popolo israeliano e la nostra partecipazione visto che 30 cittadini francesi sono morti durante l'attacco di Hamas a Israele". La vita di un civile, aggiunge, "vale la vita di un altro civile, qualsiasi sia la sua nazionalità. Una vita palestinese equivale a una vita francese che equivale a una vita israeliana. Condividiamo la stessa posizione: il rifiuto di ogni violenza. Hamas non rappresenta il popolo palestinese".

 

Usa: “La colpa del 7 ottobre è di Hamas non di Israele”

"La responsabilità del 7 ottobre è di Hamas, solo di Hamas. Non di Israele né dei civili innocenti". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, commentando le dichiarazioni del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

 

I video degli interrogatori dei terroristi diffusi dall'esercito israeliano

"Una casa e 10.000 dollari per rapire un ostaggio": Israele diffonde i video degli interrogatori di 7 uomini di Hamas

"Dovevamo rapire il maggior numero di persone. A Gaza chiunque porti un ostaggio riceve una paga". Di quanto? "Un appartamento e 10.000 dollari". Una casa per ogni ostaggio? "Sì". Chi te lo ha detto? "E' così che funziona nelle brigate al Qassam, perché volevano il maggior numero di ostaggi".  L'esercito israeliano ha diffuso i video, ripresi dai media locali, degli interrogatori di sette dei terroristi di Hamas, catturati durante l'attacco del 7 ottobre.

“Uomini-rana di Hamas intercettati nel sud di Israele”

Reparti dell'esercito israeliano sono impegnati a respingere una infiltrazione di commando di Hamas ritenuta ''la più importante dalle stragi del 7 ottobre nei kibbutz di frontiera''. Lo ha riferito la televisione commerciale Ch.13 secondo cui una dozzina di uomini-rana provenienti dal nord della Striscia hanno cercato di infiltrarsi via mare nella costa di Zikim, nel sud di Israele. Quattro di loro sono stati uccisi, mentre gli altri vengono ancora ricercati. In prossimità della città israeliana di Ashkelon è stato elevato lo stato di allerta. 

 

Guterres: reitero appello per cessate il fuoco umanitario

"Reitero il mio appello per un cessate il fuoco umanitario". Lo ha detto il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel corso di un intervento all'Onu sulla crisi in medioriente dopo l'attacco di Hamas ad Israele dello scorso 7 ottobre. "Vorrei essere chiaro - ha aggiunto ancora - nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale umanitario".

 

Blinken all'Onu: aiutateci a costruire soluzione a 2 stati

"L'unica strada verso una pace e una sicurezza durature nella regione. L'unico modo per uscire da questo orribile ciclo di violenza è creare due Stati per due popoli", Così ha dichiarato il segretario di stato americano Antony Blinken intervenendo al Consiglio di sicurezza dell'Onu che si sta tenendo a New York sulla crisi in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre, specificando che nessuno si fa "illusioni su quanto sarà difficile raggiungere una soluzione a due Stati", ma ha invitato a non "rinunciare alla pace". "Aiutateci a costruire quella soluzione. Aiutateci a prevenire la diffusione della guerra" ha ribadito il segretario di Stato, che ha aggiunto: "Non ci sarebbe vittoria più grande per Hamas di permettere alla sua brutalità di portarci sulla via del terrorismo e del nichilismo. Non dobbiamo lasciare che Hamas possa scegliere per noi".

 

"Raid Israele colpisce scuola a sud del Libano, nessuna vittima"

L'aviazione israeliana ha colpito oggi una scuola nel sud del Libano, senza fare vittime. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, precisando che il raid è avvenuto nei pressi della località frontaliera di Ayta Shaab, nel settore occidentale della linea di demarcazione tra Libano e Israele.
Da giorni gli Hezbollah libanesi e altri gruppi della resistenza anti-israeliana locale sparano razzi e altri ordigni contro postazioni militari israeliane a partire dalla zona di Ayta Shaab. Il ministero dell'Educazione libanese ha decretato dall'inizio del conflitto tra Hezbollah e Israele, lo scorso 8 ottobre, la chiusura temporanea delle scuole.

 

Esperto Oms: “700 corpi da identificare e dramma ostaggi, il trauma di Israele”

Sono passate più di 2 settimane dagli attacchi guidati da Hamas in Israele, che hanno causato la morte di 1.400 persone e un bilancio di oltre 4.600 feriti. Gli operatori sanitari continuano a lavorare 24 ore su 24 per rispondere agli enormi bisogni dei loro pazienti. Sullo sfondo il dramma degli ostaggi portati via. "Nel Sud ho visitato città fantasma, le cui popolazioni sono state evacuate. C'è ancora il terribile fetore della morte. Ho ascoltato così tante persone raccontare le loro storie. Sopravvissuti, feriti, psichiatri, medici, primi soccorritori, soldati: tutti i loro resoconti sono orribili. L'ombra dello shock e del dolore nazionale ha gettato questo Paese nella notte. Quando la salute mentale muore, muore anche la salute fisica". E' il resoconto di Michel Thieren, rappresentante speciale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Israele, che ha trascorso quasi 2 settimane viaggiando attraverso il Paese per vedere come sta rispondendo il sistema sanitario.
"Medici ed esperti forensi stanno ancora lavorando per identificare i corpi - racconta Thieren - Sono tutti avvolti in sacchi di plastica.
Ovviamente ci sono corpi di adulti e corpi di bambini. Nonostante Israele abbia alcuni dei migliori medici forensi del mondo, finora solo 700 vittime, appena la metà, sono state identificate con certezza. Questo ha un impatto incredibile su chi sta svolgendo questo lavoro necessario". Immediatamente dopo gli attacchi del 7 ottobre, il direttore regionale dell'Oms Europa, Hans Kluge, ha offerto il sostegno dell'agenzia alla risposta sanitaria guidata dal ministero della Salute israeliano. Il ministero ha risposto che, in quel momento, il sistema sanitario stava reagendo, ma che non avrebbe esitato a chiedere se fosse necessaria assistenza. Finora - si fa il punto in una nota - attraverso il sistema di sorveglianza dell'Oms sono stati registrati 8 attacchi contro strutture sanitarie e strutture mediche in Israele, a cui sono attribuiti 7 decessi.
Thieren ha visitato città, villaggi distrutti e deserti, ospedali. Ha ascoltato i feriti e gli sfollati. Tra i siti in cui è stato c'è un ospedale nella città costiera di Ashkelon che sta curando molti feriti. "Ciò che colpisce - riporta - è che quasi tutte le persone con cui ho parlato, la stragrande maggioranza con gravi ferite da colpi d'arma da fuoco, schegge e ustioni, non volevano parlare di se stesse, ma delle persone che avevano visto morire. Quasi tutti i sopravvissuti hanno visto qualcun altro morire prima di essere feriti. Ne sono ossessionati. E' dominante nei loro pensieri. E così tanti hanno bisogno di supporto urgente per la salute mentale".

 

Blinken: i morti americani sono 33

Trentatrè americani sono morti in seguito all'attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken.

 

Figlio ostaggi uccisi: "I miei genitori erano per la pace"

"I miei genitori hanno sempre operato per la pace. Mia madre aveva un'associazione di donne che includeva israeliani e palestinesi insieme. Mio padre ha dato tanto anche a Gaza". Lo dice all'ANSA, Nadav Kipnis figlio di Eviatar e Lilach, la coppia di italo israeliani rapiti nel kibbutz di Be'er e uccisi da Hamas. "Io so che i Palestinesi che stanno a Gaza vogliono la pace. Bisogna fare una distinzione tra Hamas e i palestinesi. Hamas costringere le persone a rimanere dentro le case e non gli permette di allontanarsi e fa in modo di farci odiare", ha aggiunto Nadav Kipnis.

 

Blinken all'Onu: "Lavoriamo per garantire aiuti a Gaza"

"Gli Stati Uniti stanno lavorando con Egitto, Israele e Nazioni Unite per costruire un meccanismo in grado di garantire aiuti umanitari alla popolazione a Gaza". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, in visita al Palazzo di Vetro. Blinken ha anche sostenuto la necessità di una "pausa" nel conflitto tra Israele e Hamas per permettere l'arrivo di aiuti ai civili. 

 

Ambasciatore Israele all'Onu chiede le dimissioni di Guterres

L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha chiesto le dimissioni del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Lo ha fatto con un post sul social X dopo che Guterres, aprendo le discussioni della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicata alla crisi in Medio Oriente, ha affermato che il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas è avvenuto dopo che "i palestinesi sono stati sottoposti a 56 anni di soffocante occupazione". "Il segretario generale dell'Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l'Onu - ha scritto Erdan - Chiedo si dimetta immediatamente". Per Erdan, "non c'è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole".
 

 

Idf: colpiti gruppi di terroristi a nord Israele

Le forze di difesa israeliane hanno colpito tre gruppi di terroristi che tentavano di portare un attacco nel nord di Israele. Lo riferisce l'IDF. "Un drone dell'IDF ha attaccato due unità terroristiche che tentavano di lanciare missili anticarro sulle basi dell'esercito israeliano nella regione. La terza unità terroristica è stata attaccata in Libano, dopo che i suoi membri avevano tentato di lanciare un missile anticarro sulle forze israeliane", fa sapere l'IDF secondo quanto riportano i media israeliani.

 

Ministro Israele: non incontro Guterres dopo le sue parole

"Non incontrerò il segretario generale dell'Onu. Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equilibrato. Hamas deve essere cancellato dal mondo". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen - che si trova a New York per il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite - dopo le affermazioni attribuite ad Antonio Guterres.

 

Putin: catastrofico deterioramento della crisi umanitaria a Gaza

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso oggi, nel corso di una telefonata con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan, preoccupazione per il "catastrofico deterioramento" della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, bombardata dall'esercito israeliano dopo l'offensiva di Hamas. Secondo il Cremlino, i due leader "hanno espresso profonda preoccupazione per il numero crescente di vittime civili e per il catastrofico deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza".

Il ministro degli Esteri israeliano Cohen: dall'Onu arrivi un "messaggio chiaro" per il rilascio degli ostaggi

"Questa riunione si deve chiudere con un messaggio chiaro: portateli a casa": questo l'appello lanciato dal ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas nella Striscia di Gaza, nel corso del suo intervento alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla guerra in corso tra Israele e il gruppo estremista palestinese. "Il Qatar, che finanzia e ospita i leader di Hamas, potrebbe influenzare e rendere possibile il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi tenuti dai terroristi. Voi, membri della comunità internazionale, dovreste chiedere al Qatar di farlo. Questa riunione si deve chiudere con un messaggio chiaro: portateli a casa!".

Washington Post: gli Stati Uniti hanno piani di evacuazione di massa dal Medio oriente

Gli Stati Uniti si stanno preparando alla possibilità che centinaia di migliaia di cittadini americani possano chiedere di essere evacuati dal Medio Oriente nel caso in cui la guerra a Gaza si allargasse. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Secondo le stime, sono più di 600.000 gli americani che vivono in Israele e Libano: un'evacuazione di massa di queste dimensioni è considerata lo scenario peggiore e ci sono altre possibilità che appaiono più probabili, riferiscono le stesse fonti, mettendo in evidenza comunque che "sarebbe irresponsabile non avere un piano per tutti" gli scenari. 

Il figlio degli italo-israeliani uccisi: "Pace con la Palestina, mai con Hamas"

"La pace con la Palestina è possibile, ma non con Hamas. Mai con Hamas". Lo dice Ansa, Nadav Kipnis figlio di Eviatar e Lilach, la coppia di italo israeliani sequestrati nel kibbutz di Be'er nell'attacco del 7 ottobre e uccisi da Hamas. "Prima di tutto vorrei dire che le due donne Israelo-americane rilasciate, sono due mie parenti lontane. E sono felice per loro, ma voglio dire che queste immagini che girano (in cui un'ostaggio rilasciato dà la mano ad un sequestratore e dice 'shalom', ndr) potrebbero essere false. Visto che hanno ucciso, rapito e stuprato persone non possiamo pensare che siano così generosi"

L'agenzia palestinese Wafa: "Israele blocca accesso alla moschea di al-Aqsa". Ma lo Stato ebraico smentisce

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha reso noto che "oggi a Gerusalemme la polizia israeliana ha bloccato l'accesso dei musulmani alla moschea di al-Aqsa". Ma la polizia di Israele ha bollato questa notizia come "falsa". "Le autorità hanno bloccato l'ingresso nella moschea fin dal mattino, dove solo gli anziani potevano entrare. Tuttavia, la situazione è cambiata rapidamente e a tutti i fedeli di tutte le età è stato negato l'ingresso nella moschea di al-Aqsa, una mossa insolita che non veniva presa da mesi", si legge. Secondo Wafa ai residenti ebrei che desideravano pregare all'interno del complesso è stato consentito l'ingresso, "in violazione dello status quo", ovvero che il complesso è disponibile solo per il culto musulmano. Immediata la replica della polizia di Israele: "Falsa pubblicità sul Monte del Tempio. Nelle ultime ore sono stati pubblicati sui social network in lingua araba falsi messaggi riguardanti il ;;Monte del Tempio e la Moschea di Al-Aqsa, secondo i quali sarebbe chiuso. Metteremo in chiaro che si tratta di falsità". 

Israele all'Onu: i terroristi di Hamas sono i nuovi nazisti

"Israele vincerà questa guerra. Il mondo deve decidere da che parte stare: se con la civiltà oppure con la barbarie e il male di HamasI terroristi di Hamas sono i nuovi nazisti e il mondo si deve unire dietro a Israele per sconfiggerli". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, intervenendo all'Onu. "L'Europa sarà la prossima ad essere colpita da Hamas. Avrà i terroristi alla porta", ha aggiunto.

Palestina all'Onu: nulla giustifica quanto Israele sta facendo'

"Nulla può giustificare quello che Israele sta facendo. Nulla giustifica l'uccisione dei civili palestinesi". Lo afferma il ministro degli Esteri dell'autorità palestinese Riyad al-Maliki intervenendo all'Onu e sottolineando che la mancata azione del Consiglio di Sicurezza "non ha scuse".

Guterres: "Hamas non nasce dal nulla", contro Gaza una "punizione collettiva". Israele: "sconcertante" giustificazione del terrorismo

Gli attacchi di Hamas contro Israele "non sono avvenuti dal nulla", "il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione", anche se "le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres aprendo la riunione speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi in Medio Oriente. "I terribili attacchi" di Hamas "non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese", ha aggiunto Guterres, che ha parlato di "chiare violazioni del diritto umanitario" a Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco "immediato" per alleviare la "sofferenza epica" della popolazione di Gaza. L'ambasciatore israeliano all'ONU Gilad Erdan ha attaccato duramente le parole di Guterres, scrivono i media israeliani. La presa di posizione del segretario generale dell'Onu dimostra come egli sia "completamente disconnesso dalla realtà della nostra regione" e che le sue osservazioni costituiscono una giustificazione “sconcertante” per il terrorismo e l'omicidio, ha detto Erdan.

Times of Israel: tre attacchi missilistici contro Tel Aviv

Le sirene di allarme risuonano in tutta la regione di Tel Aviv, compresa la città stessa, le aree a est della città intorno all'aeroporto Ben-Gurion e le città a nord e a sud. Lo scrive the Times of Israel. I razzi farebbero parte di un massiccio bombardamento lanciato d Gaza contro le aree più popolare di Israele. Si tratta del terzo attacco di questo tipo nel giro di due ore. I precedenti sono stati rivendicati da Hamas.

Crisi umanitaria, Erdogan addita il "silenzio occidentale"

"Constatando che la violenza contro i territori palestinesi si sta aggravando e che il numero delle vittime civili cresce di minuto in minuto, il presidente Erdogan ha affermato "Il silenzio dei Paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili", ha detto Erdogan a Putin durante la telefonata, aggiungendo che la Turchia continuerà  con i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità  nella regione, riporta la presidenza della Repubblica di Ankara. "Il silenzio dei Paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza ad assumere proporzioni incontrollabili", ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una telefonata con l'omologo russo Vladimir Putin, secondo media russi e turchi. Erdogan ha constatato che " la violenza contro i territori palestinesi si sta aggravando e che il numero delle vittime civili cresce di minuto in minuto", riporta in particolare Ria Novosti. Il leader turco ha poi sottolineato durante i colloqui che "la Turchia continuerà a fare ogni sforzo" per non far precipitare la regione nel caos.  affermato l'ufficio del leader turco.

Israele esprime disappunto per la posizione russa

Israele ha trasmesso alla Russia messaggi di disappunto per le dichiarazioni rilasciate da Mosca sulla guerra in corso con Hamas. E' quanto ha riferito oggi l'emittente Kan. "Il comportamento russo e anche le dichiarazioni contro Israele non corrispondono alla gravità della situazione in cui si trova Israele, che è in uno stato di guerra", hanno detto a Mosca funzionari israeliani citati dall'emittente. Gli stessi funzionari hanno quindi auspicato una posizione "più equilibrata" da parte russa.

Il presidente iraniano Raisi lamenta che "nel mondo musulmano" mancherebbe "l'unità contro Israele"

"La continuazione della tirannia del regime sionista contro il popolo indifeso della Palestina deriva dalla mancanza di unità, e anche di una posizione unita, da parte dei Paesi islamici". Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un incontro con Abdullah bin Saud Al-Anzi, l'ambasciatore saudita a Teheran che ha presentato a Raisi le sue credenziali dopo essere stato recentemente nominato. "Se il mondo dell'Islam avesse preso una posizione unanime, (i paesi musulmani) avrebbero potuto giocare un ruolo più efficace nel porre fine alle atrocità dei sionisti di questi giorni come anche alle eccessive richieste dei sostenitori occidentali del regime", ha aggiunto il presidente iraniano, citato dalla tv di Stato. In quanto grandi potenze nella regione, Iran e Arabia Saudita dovrebbero lavorare assieme per promuovere i diritti del mondo dell'Islam, ha sottolineato Raisi, aggiungendo che se gli Stati musulmani usassero il loro potenziale non avrebbero bisogno della presenza di forze straniere nella regione

Guterres insiste: cessate il fuoco umanitario immediato

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha insistito per un "cessate il fuoco immediato" a Gaza. Guterres ha poi deplorato le "chiare violazioni del diritto umanitario internazionale" nella zona di Gaza. "Per alleviare questa immensa sofferenza, facilitare la distribuzione degli aiuti in modo più sicuro e facilitare il rilascio degli ostaggi, ripeto il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato", ha scandito. Guterres ha anche denunciato le violazioni del diritto internazionale. "Sono profondamente preoccupato per le evidenti violazioni del diritto internazionale umanitario a cui stiamo assistendo a Gaza. Vorrei essere chiaro: nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale umanitario", ha precisato nel corso della sessione del Consiglio di Sicurezza, senza nominare esplicitamente Israele. 

Hamas: paesi arabi e Onu fermino l'assalto israeliano a Gaza

Osama Hamdan, uno dei 15 componenti dell'ufficio politico di Hamas, ha esortato i paesi arabi, islamici e le Nazioni Unite a cercare di fermare l'assalto israeliano a Gaza, in una conferenza stampa tenutasi martedì a Beirut. Hamdan ha anche invitato i paesi arabi a porre fine a qualsiasi normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Israele. Hamdan ha chiesto inoltre l'apertura dei valichi per gli aiuti umanitari, consentendo l'ingresso di carburante, aiuti e attrezzature per la rimozione delle macerie a Gaza.

Negli ospedali di Gaza energia solo per 24 ore

Senza rifornimenti di carburante, gli ospedali di Gaza hanno energia ancora per 24 ore: lo rileva l'organizzazione internazionale ActionAid, che in una nota lancia un "appello urgente alla comunità internazionale, chiedendo un'azione immediata per far arrivare a Gaza aiuti essenziali in carburante". Citando i dati delle Nazioni Unite, Action Aid rileva che "la vita di almeno 120 neonati in incubatrice, 70 dei quali sottoposti a ventilazione meccanica, negli ospedali di Gaza è a rischio a causa della mancanza di carburante". Secondo il Centro d'informazione palestinese,si legge ancora nella nota, "gli ospedali di Gaza servono solitamente 1.100 pazienti con insufficienza renale, tra cui 38 bambini, con 13.000 sedute di dialisi al mese" e "l'ospedale Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, sta trattando oltre 5.000 pazienti, superando di gran lunga la sua capacità di 700 pazienti, e ospita oltre 45.000 sfollati interni". L'organizzazione osserva che "siamo a un punto critico, in cui un'azione immediata può fare la differenza tra la vita e la morte di migliaia di civili a Gaza" e "chiede a tutti i governi e alla comunità internazionale di fare tutto ciò che è in loro potere per ottenere un cessate il fuoco immediato, revocare l'ordine di evacuazione a Gaza, garantire la piena protezione e sicurezza dei civili e assicurare assistenza umanitaria salvavita ora". 

Sirene d'allarme nel centro di Israele e a Tel Aviv

Le sirene d'allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nel centro di Israele e a Tel Aviv. Lo ha constatato Ansa sul posto. Si sono udite in aria un importante numero di esplosioni dovute all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome. 

Hezbollah: 30 combattenti uccisi in 16 giorni di guerra

 Sono 30 i combattenti di Hezbollah uccisi in azioni contro Israele in operazioni militari nel sud del Libano condotte dall'8 ottobre a oggi. È quanto risulta da un conteggio fatto sulla base dei necrologi diffusi dallo stesso Partito di Dio filo-iraniano e dai funerali di "martiri" svoltisi nel sud del Libano in queste ultime settimane. Hezbollah oggi ha annunciato l'uccisione di altri due combattenti in azioni contro l'esercito israeliano. 

Esercito libanese: seguiamo l'evoluzione della situazione

Dopo quasi tre settimane dall'inizio del conflitto tra gli Hezbollah libanesi e Israele lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, il comandante in capo dell'esercito libanese, il generale Joseph Aoun, ha oggi detto che "l'istituzione militare segue l'evoluzione della situazione e resta pronta alla frontiera meridionale". Finora l'esercito libanese è rimasto di fatto a guardare le operazioni militari di Hezbollah e dei suoi alleati - Hamas, Jihad islamica, Jamaa Islamiya - contro postazioni israeliane lungo la Linea Blu. Aoun ha oggi visitato per la prima volta l'area frontaliera. "La difesa del Libano è un dovere naturale e legittimo per l'esercito di fronte ai pericoli che minacciano il paese, in particolare di fronte al nemico israeliano", ha detto Aoun. Il generale Aoun ha stamani visitato la base di Naqura, sede del comandante del contingente militare dell'Onu (Unifil), di cui fanno parte un migliaio di soldatesse e soldati italiani.

L'Organizzazione mondiale della Sanità chiede il cessate il fuoco: "Migliaia di malati senza cure"

Migliaia di malati sono a rischio e senza cure nella Striscia di Gaza, dove molti ospedali stanno chiudendo o riducendo l'attività per mancanza di energia e forniture sanitarie essenziali. A denunciarlo è l'Oms, affermando di non essere in grado di distribuire carburante e forniture essenziali agli ospedali a causa della mancanza di garanzie di sicurezza e chiedendo un cessate il fuoco umanitario immediato per la consegna sicura di forniture sanitarie e carburante in tutta l'area. Alcune delle strutture in attesa di rifornimenti e carburante dall'Oms nel nord di Gaza includono l'ospedale Al-Shifa, dove l'occupazione dei letti è già vicina al 150%. La scorsa notte, l'ospedale indonesiano è stato costretto a chiudere alcuni servizi critici a causa della mancanza di carburante e ora funziona limitatamente. Il Turkish Friendship Hospital, l'unico ospedale oncologico nella Striscia di Gaza, rimane parzialmente funzionante a causa della mancanza di carburante, mettendo a rischio circa 2000 malati di cancro. Sei ospedali in tutta la Striscia, rende noto l'Oms, hanno già chiuso per mancanza di carburante e "migliaia di pazienti vulnerabili rischiano la morte o complicazioni mediche. Tra questi ci sono 1.000 pazienti dipendenti dalla dialisi, 130 neonati prematuri che necessitano di una serie di cure e pazienti in terapia intensiva o che necessitano di un intervento chirurgico". Ieri l'Oms ha invece consegnato 34.000 litri di carburante a quattro importanti ospedali nel sud di Gaza e alla Mezzaluna Rossa Palestinese per sostenere i suoi servizi di ambulanza. Tuttavia, ciò è sufficiente solo per mantenere in funzione le ambulanze e le funzioni ospedaliere critiche per poco più di 24 ore. In questi ospedali i medici hanno eseguito interventi chirurgici senza anestesia o altre forniture chirurgiche di base. Il sistema sanitario, avverte l'organizzazione, "si sta disintegrando. Per la popolazione della Striscia di Gaza la situazione è disperata e diventerà catastrofica senza il passaggio sicuro e continuo di carburante e forniture sanitarie e senza ulteriore assistenza umanitaria". 

Stato maggiore israeliano: invasione ritardata per motivi "tattici e strategici", l'esercito è pronto e deciderà "con il potere politico"

L'esercito è pronto per l'invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione "con il potere politico". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi, citato dai media. Ci sono state, ha proseguito, "considerazioni tattiche e anche strategiche" che hanno dilazionato l'offensiva di terra ma che hanno consentito all'esercito di prepararsi al meglio, ma "stiamo facendo tesoro di ogni minuto per essere meglio preparati, e ogni minuto che passa colpiremo il nemico ancora di più, uccidendo i terroristi, distruggendo le infrastrutture e raccogliendo più intelligence".

Media: la Turchia avrebbe chiesto alla leadership di Hamas di lasciare il paese

La Turchia avrebbe chiesto ai rappresentanti di Hamas, ospitati per anni sul proprio suolo, di lasciare il paese. A riportare la notizia il portale Middle East Eye, secondo cui il malcontento di Ankara si sarebbe palesato all'indomani dell'attacco sferrato dal Movimento islamico nei confronti dei civili israeliani lo scorso 7 ottobre, spingendo molti esponenti del gruppo a lasciare un paese che ha rappresentato per anni un approdo sicuro. Il governo turco non considera Hamas una organizzazione terroristica, tuttavia né il presidente Recep Tayyip Erdogan né il ministro degli Esteri Hakan Fidan hanno gradito i video di celebrazione dell'attacco, con protagonista il leader politico del Movimento, Ismail Haniyeh, girati a Istanbul e diffusi su Internet. Sono risultate indigeste ad Ankara anche le interviste rilasciate su suolo turco da esponenti di Hamas, come Saleh al Arouri e Khaled Meshal, in cui si glorificava l'azione militare del 7 ottobre e si giustificava il massacro e il rapimento dei civili. Rimane il dubbio su cosa accadrà in futuro e se sarà concesso loro di rientrare.Negli ultimi giorni, negoziati avrebbero avuto luogo in Qatar e la loro partenza potrebbe essere solo momentanea.

Nuove regole in Israele, arrestato di Hamas fino a 90 giorni senza parlare con un avvocato

Il procuratore generale di Israele Galia Baharav-Miara ha approvato oggi un regolamento d'emergenza che consente di estendere a 90 giorni l'arresto dei terroristi di Hamas senza accesso a un avvocato. Tuttavia, la decisione è soggetta all'approvazione di un giudice della Corte distrettuale. Finora i terroristi potevano essere arrestati senza accesso a un avvocato per un massimo di 60 giorni. Secondo il parere del procuratore generale, la necessità di questa estensione deriva dalla complessità dell'interrogatorio degli appartenenti a Hamas, a causa del loro attacco senza precedenti a Israele. Inoltre, secondo il parere legale, i terroristi arrestati possiedono molte informazioni preziose e si teme che permettere loro di incontrare gli avvocati possa inficiare gli interrogatori.

Un razzo da Gaza avrebbe colpito una casa israeliana in Cisgiordania, riferisce l'esercito

Un'abitazione israeliana è stata danneggiata dopo che un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza è caduto nell'insediamento di Alfei Menashe, nel nord-ovest della Cisgiordania. Tre case nell'insediamento situato sul confine occidentale della Seam Line sono state danneggiate. Lo ha riferito l'esercito citato dai media israeliani. Le sirene d'allarme hanno risuonato nel primo pomeriggio nel centro di Israele e in Cisgiordania per un pesante lancio di razzi dalla Striscia. L'allarme è stato attivato da Rehovot e Nes Ziona attraverso Elad e Rosh Ha'ayin fino alla regione di Sharon, dove sono stati informati i residenti di Elkana, Etz Ephraim e altri per cercare riparo. Anche ai residenti di una serie di insediamenti nella regione di Samaria è stato detto di cercare rifugio. Nessuna vittima è stata segnalata per il momento

Hamas: a Gaza non funzionano più 12 ospedali e 32 cliniche

A causa dei raid delle Forze di Difesa israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza, dodici ospedali e trentadue cliniche hanno smesso di fornire servizi ai residenti. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Hamas a Gaza.

Unrwa: non c'è acqua per cucinare alcuni degli aiuti portati a Gaza

Alcuni dei prodotti alimentari portati nella Striscia di Gaza, come riso e lenticchie, non possono essere utilizzati perché manca l'acqua per cucinarli. Lo ha denunciato l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Tamara Alrifai, portavoce dell'Unrwa, ha quindi invitato le organizzazioni umanitarie a coordinarsi per stilare "liste molto chiare di quello che più è necessario" nella Striscia di Gaza, dove sono intrappolati quasi due milioni e mezzo di palestinesi.

 

Forze di difesa israeliane: missili anticarro dal Libano su una città di frontiera

Missili anticarro sono stati lanciati contro una città israeliana vicina alla frontiera con il Libano. Lo ha dichiarato un portavoce delle Idf, le Forze di Difesa israeliane, che ha aggiunto che non sono state segnalate vittime.

Sirene d'allarme nel centro e nel sud di Israele

L'allarme che indica l'arrivo dei razzi è risuonato nel centro e nel sud di Israele, per la seconda volta in 20 minuti. Lo riferiscono media israeliani come Haaretz. Le sirene hanno risuonato anche nella città meridionale israeliana di Be'er Sheva. Poco prima Hamas aveva annunciato di aver lanciato "una pesante raffica di razzi contro Israele".

Mezzaluna rossa: 20 camion con aiuti entreranno a Gaza

La Mezzaluna rossa palestinese ha annunciato che 20 camion di aiuti umanitari entreranno oggi a Gaza. Lo riferiscono fonti locali, mentre proseguono i raid israeliani che, secondo Hamas, hanno provocato nella notte almeno 140 vittime.

La Procura di Milano indaga sui cori contro Israele

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sul corteo pro-Palestina che domenica ha attraversato le strade della città partendo dalla stazione Centrale e terminando all'anfiteatro Martesana. Il Procuratore Marcello Viola, che coordina il pool di magistrati antiterrorismo, è in attesa di ricevere dalla Digos di Milano una prima informativa sui cori contro gli ebrei ed Israele che sarebbero stati intonati da alcuni partecipanti alla manifestazione. Nel frattempo martedì mattina l'ex deputato del Partito democratico, Emanuele Fiano, e il consigliere comunale dem di Milano, Daniele Nahum, sono andati in questura per sporgere denuncia formale. In Tribunale si è invece presentato l'avvocato Massimo Dinoia a nome del Console onorario di Israele di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, Marco Carrai, per depositare la denuncia per "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa" annunciata nelle scorse ore da Carrai stesso. Nell'immediatezza dei fatti il Console onorario aveva fatto riferimento "senza tanti giri di parole" a messaggi assimilabili al "nazismo". Proprio sul tenore effettivo delle frasi pronunciate in arabo nel corso del corteo verteranno i primi approfondimenti investigativi per i quali i pm attendono un'annotazione della polizia. Da quanto si apprende, la traduzione letterale degli slogan dei manifestanti potrebbe essere "differente" da quanto emerso sulla stampa già domenica.

La donna ostaggio di Hamas liberata: "Mi hanno colpito e trascinata in una rete di tunnel" (Video)

"Ho passato l'inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo questo". Lo ha detto Yocheved Lifshitz, 85 anni, dopo il rilascio dalla prigionia impostale da Hamas. Lo riporta Haaretz. Ha aggiunto: "Sono stata presa in ostaggio, non c'era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito alle costole e mi hanno reso difficile respirare", ha dichiarato. "Abbiamo raggiunto un tunnel, poi abbiamo camminato per chilometri sulla terra bagnata, c'è un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele", ha detto Lifshitz.

“Un raggio di luce”, parla la figlia di una delle donne liberate da Hamas (Video)

Yocheved Lifshitz, una delle oltre 200 persone rapite da Hamas durante l'attacco a Israele del 7 ottobre, è stata liberata lunedì sera. Parlando con i giornalisti a Tel Aviv la figlia, Sharone Lifschitz ha raccontato la storia della sua cattura dicendo che la madre ha riferito di essere “stata trattata bene" insieme a circa 25 altri ostaggi tenuti prigionieri insieme a lei. "Non sappiamo se è così per tutti, perché ce ne sono molti che mia madre non ha incontrato", ha aggiunto la figlia. Lifshitz è stata rilasciata insieme a Nurit Cooper, 79 anni, lunedì. Le due donne erano state rapite insieme ai loro mariti nel kibbutz di Nir Oz, vicino al confine con Gaza, durante l’assalto del commando terrorista. Gli uomini, di 83 e 84 anni, non sono stati rilasciati. "La nostra speranza per nostro padre e per tutti gli ostaggi è che tornino a casa sani e salvi", ha concluso Lifschitz.

Stoltenberg: Israele rispetti il diritto internazionale

"Abbiamo discusso la situazione in Medio Oriente e gli orrendi attacchi condotti da Hamas. Israele ha il diritto di difendersi ma deve farlo in linea con il diritto internazionale e la protezione dei civili è cruciale. Iran ed hezbollah devono tenersi fuori e non favorire l'escalation della situazione". Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa con il premier svedese Ulf Kristersson. 

Nuovi lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele

Nuovo lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Le sirene d'allarme sono risuonate nella città costiera di Ashdod, a Beer Sheva nel Negev e nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia. 

A Roma i familiari degli israeliani assassinati e rapiti: l'obiettivo è riportare a casa gli ostaggi

La delegazione di familiari è Roma per incontrare le cariche istituzionali del Paese, parlamentari e figure chiave della comunità ebraica. Un'altra delegazione è a Londra, dove i familiari sono intervenuti a una manifestazione per Israele

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Hamas: a Gaza 5791 i morti tra cui 2360 minori

Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani è salito a 5.791, di cui 2.360 minori. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza aggiornando i dati che riferiscono anche di 704 persone uccise in 24 ore. Secondo la stessa fonte sono ad ora 12 gli ospedali chiusi e 32 le cliniche impossibilitate a fornire servizi ai proprio assistiti.

Forze di difesa israeliane: a Gaza il diesel c'è, si trova al valico di Rafah

A breve distanza dal valico di Rafah, Hamas "ha messo da parte mezzo milione di litri di diesel": lo ha ribadito oggi il portavoce militare israeliano in lingua araba Avichay Adraee mentre le autorità di Gaza denunciano che la mancanza di combustibile sta gradualmente paralizzando il sistema sanitario ed i fornai della Striscia. Su X Adraee ha pubblicato oggi un'immagine aerea di Rafah e ha scritto: "Hamas-Isis ruba il combustibile agli abitanti e lo dirotta verso i suoi tunnel sotterranei, verso i lanciarazzi e i suoi dirigenti. Queste - conclude - sono le priorità di Hamas".

Times of Israel: Hamas promette casa e 10 mila dollari a chi porta ostaggi'

La polizia e i servizi di sicurezza israeliani hanno diffuso i video degli interrogatori di sette terroristi di Hamas catturati durante l'attacco del 7 ottobre, in cui i prigionieri ammettono di aver ricevuto l'ordine di uccidere e commettere atrocità contro i civili nel sud di Israele. In uno di questi filmati, riferisce Times of Israel, uno dei terroristi dichiara che "a Gaza quelli che portano ostaggi ricevono una ricompensa: un appartamento e 10 mila dollari".

Netanyahu: bambini ebrei nascosti nelle soffitte come Anna Frank

Nell'attacco di Hamas del 7 ottobre, i bambini ebrei sono stati costretti a "nascondersi nelle soffitte" proprio "come Anna Frank" dai nazisti. Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, al fianco del presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv. Il primo ministro ha inoltre paragonato il mitragliamento dei civili israeliani alla strage di Babyn Yar a Kiev, dove nel 1941 furono fucilati circa 34.000 ebrei.

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Macron: proporrò alla coalizione anti Isis di combattare anche Hamas

"Voglio proporre ai nostri partner della coalizione anti-Isis in Iraq e Siria" che si costruisca "una coalizione internazionale e regionale per combattere Hamas e i gruppi terroristici che ci minacciano tutti". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al premier israeliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. "La lotta" contro Hamas "deve essere senza pietà. Ma non senza regole, perché siamo democrazie che combattendo il terrorismo rispettano il diritto di guerra, assicurano l'aiuto internazionale, e non prendono di mira i civili a Gaza né altrove", ha proseguito Macron, auspicando che si riporti "l'elettricità agli ospedali senza che venga usata per la guerra. Siamo pronti a portare un aiuto concreto a tutte le popolazioni, con soluzione pratiche e concrete". Infine un monito: "Hezbollah, Iran, Houthi, non prendete il rischio di aprire un nuovo fronte di guerra. Sarebbe aprire la porta a una deflagrazione regionale da cui tutti uscirebbero perdenti". 

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Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu Christophe Ena / POOL / AFP
Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu

Netanyahu a Macron: Hamas è come l'Isis nelle strade di Parigi

Hamas è come l'Isis nelle strade di "Nizza, Lione, Parigi: il popolo israeliano rifiuta di vivere con l'Isis ai suoi confini. Dobbiamo smantellare questa macchina del terrore". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyhau al presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv, ricordando gli attentati dell'Isis in Francia con centinaia di vittime. "Hamas commette un doppio crimine di guerra" contro gli israeliani e contro i palestinesi, ha aggiunto "nascondendosi dietro alla sua popolazione civile. Chiediamo alla popolazione di Gaza di andare al sicuro nella sud della Striscia, ma Hamas glielo impedisce con le armi. Il popolo di Gaza vivrà senza Hamas, ma prima Hamas deve essere distrutto". 

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Volantini di Israele a Gaza per rintracciare gli ostaggi

Israele ha distribuito oggi nella zona di Khan Yunes (a sud di Gaza) volantini mediante i quali ha chiesto alla popolazione locale di aiutare nelle ricerche degli israeliani tenuti in ostaggio nella Striscia. "Se volete un futuro migliore per voi e i vostri figli - è scritto - inviateci informazioni credibili ed utili circa gli ostaggi nella vostra zona. Vi assicuriamo la massima discrezione, protezione e anche un premio pecuniario". Nel volantino sono menzionati poi diversi canali possibili di comunicazione da Gaza con l'esercito israeliano. 

Colpito un mercato, morti e feriti nel sud della Striscia

Un bombardamento israeliano nel mercato di Nusseirat (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) ha provocato un numero elevato di morti e di feriti, secondo testimoni sul posto contattati dall'Ansa Obiettivo dell'attacco era, in apparenza, un edificio vicino al più grande supermercato della striscia di Gaza, in quel momento molto affollato. Le vittime sono state trasportate nell'ospedale Shuhada di Khan Yunes dove si avverte una situazione di allerta anche per la penuria di combustibile. L'aviazione israeliana ha colpito oggi nella stessa zona a Deir el-Balah e Rafah, provocando 18 morti secondo la agenzia di stampa Maan. 

Maisa Abd Elhadi, attrice arabo-israeliana, arrestata per "sostegno ad Hamas"

L'attrice arabo-israeliana Maisa Abd Elhadi, nota in Israele per diversi show e serie, è stata arrestata dalla polizia per aver espresso sostegno all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo rende noto Times of Israel, aggiungendo che la polizia ha confermato l'arresto di "un'attrice e influencer, residente a Nazareth, con il sospetto di espressioni di elogio (del terrorismo) e incitamento all'odio", ma senza nominarla. Abd Elhadi ha postato sui social l'immagine di una donna anziana presa in ostaggio da Hamas, accompagnata da emoji che ridono, e un'altra in cui si vedono i terroristi che rompono la barriera di sicurezza israeliana con la scritta in inglese 'Let's go, Berlin style'.
I suoi post sono stati criticati dal suo co-protagonista in 'Temporarily Dead', Ofer Shechter: "Mi vergono di te. Vivi a Nazareth, fai l'attrice nei nostri show, e poi ci pugnali alle spalle", ha scritto l'attore. Abd Elhadi è apparsa anche nel film di Hollywood 'World War Z' e più recentemente nella serie britannica 'Baghdad Central'.

Yocheved Lifshitz, 85 anni, liberata da Hamas: "Ho passato l'inferno"

"Ho passato l'inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo questo". Lo ha detto Yocheved Lifshitz, 85 anni, dopo il rilascio dalla prigionia impostale da Hamas. Lo riporta Haaretz. Ha aggiunto: "Sono stata presa in ostaggio, non c'era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito alle costole e mi hanno reso difficile respirare", ha dichiarato. "Abbiamo raggiunto un tunnel, poi abbiamo camminato per chilometri sulla terra bagnata, c'è un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele", ha detto Lifshitz.

Iran: gli Usa ci hanno esortato a dar prova di moderazione

"Gli Stati Uniti hanno inviato almeno due messaggi all'Iran dall'inizio dell'attuale conflitto a Gaza... hanno detto che Washington non intende allargare la guerra e hanno esortato Teheran a dar prova di moderazione e incoraggiare altre parti in guerra a farlo": lo ha affermato ieri il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian. "Le nostre informazioni indicano che gli israeliani stanno cercando di fondare un nuovo Paese palestinese, all'interno delle terre che comprendono parti dei territori dell'Egitto e della Giordania, ma ciò non succederà mai", ha sottolineato Amirabdollahian, secondo i media locali. Il diplomatico iraniano ha aggiunto che gli Stati Uniti cercano di salvare Tel Aviv dall'attuale collasso. "Gli americani stanno cercando di emettere una risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu a sostegno di Israele, ma l'Iran si sforza di porre il veto al progetto di risoluzione con la cooperazione di Russia e Cina".

Macron vede Herzog: il primo obiettivo è liberare gli ostaggi

Il presidente francese Emmanuel Macron, oggi in Israele, ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog a Gerusalemme, al quale ha detto che la sua visita è "per esprimere il nostro sostegno e la nostra solidarietà e condividere il vostro dolore". Dopo essere arrivato all'aeroporto di Tel Aviv, Macron ha incontrato le famiglie di 18 franco-israeliani rimasti uccisi, tenuti in ostaggio o dispersi. "Il primo obiettivo che dobbiamo porci oggi è la liberazione di tutti gli ostaggi senza alcuna distinzione, perché è un crimine orribile giocare con le vite di bambini, adulti, anziani, civili, soldati", ha detto Macron, aggiungendo di voler garantire a Israele che "non sarà lasciato solo nella guerra contro il terrorismo". "Faremo tutto il possibile per ripristinare la pace, la sicurezza e la stabilità del vostro Paese e dell'intera regione", ha aggiunto l'inquilino dell'Eliseo.

Forze di difesa israeliane: sugli ostaggi l'Egitto svolge un ruolo chiave

 L'Egitto sta svolgendo ''un ruolo chiave'' per quanto concerne gli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza e per i dispersi. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, commentando la liberazione avvenuta ieri di due anziane cittadine israeliane. ''Gli sforzi dell'Egitto sono efficienti e ben accolti. Noi - ha proseguito - lavoriamo in cooperazione con l'Egitto e con la Croce Rossa, e li ringraziamo". ''La liberazione di tutti gli ostaggi - ha ribadito - ha per noi la massima priorità''

Il figlio di una donna liberata ieri: era tenuta con altri 50-60 nello stesso posto

L'ex ostaggio Yocheved Lifshitz, liberata ieri da Hamas insieme a un'altra israelo-americana Nurit Yitzhak Cooper, ha raccontato che in prigionia "era insieme ad altre 50-60 persone nello stesso posto". Lo ha raccontato il figlio della donna al sito israeliano Walla. "Se tutti sono nella stessa situazione c'è spazio per l'ottimismo", ha aggiunto l'uomo il cui padre è ancora nelle mani dei terroristi. "Lei e papà erano separati, lui é tenuto in un altro posto. Spero che anche lui torni sano e salvo al più presto possibile", ha concluso. 

Iran, "crimini israeliani a Gaza con il sostegno di Usa e Occidente"

"Il regime sionista commette crimini orribili a Gaza, con il sostegno diretto e ufficiale degli Stati Uniti e dei Paesi occidentali": lo ha detto ieri sera il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, per riportare la pace tra i vicini Azerbaigian e Armenia. 

Il diplomatico russo era in visita a Teheran per partecipare alla conferenza 3+3. Secondo l'agenzia di stampa Irna, Raisi ha esortato Mosca a sfruttare la sua posizione nel Consiglio di sicurezza dell'Onu per impedire che si realizzino gli attuali tentativi degli Stati Uniti di presentare una risoluzione al Consiglio a sostegno di Israele.

Idf: l'esercito è "pronto e determinato" ma attende istruzioni politiche

Questa mattina il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che l'esercito è "pronto e determinato" per la prossima fase della guerra e resta in attesa di istruzioni politiche. Hagari ha ripetuto il suo appello ai residenti del nord della Striscia di Gaza affinché si spostino a sud, nell'area del fiume Gaza, e rimangano lì, affermando che "un significativo sforzo umanitario è in corso con l'Egitto e gli Stati Uniti" in quest'area. 

Il portavoce di Tsahal ha sottolineato inoltre che Israele sta concentrando i suoi attacchi nel cuore di Gaza City e nei quartieri nella parte settentrionale della Striscia. Hagari ha anche specificato che negli ultimi giorni sono stati lanciati meno razzi da Gaza verso Israele, ma ha messo in guardia dal trarne conclusioni affrettate. "Questa è una scelta del nemico, un tentativo di farci abbassare la guardia. Ci sono ancora capacità di lancio da Gaza, la nostra difesa non è ermetica", ha detto. Per Hagari, il conflitto potrebbe durare ancora diverse settimane.

Gli ultimi raid israeliani su obiettivi di Hamas nella Striscia (Video)

Macron a Herzog, israeliani uccisi solo perché ebrei

Gli israeliani coinvolti nell'attacco di Hamas "sono stati uccisi solo perché erano ebrei e volevano vivere in pace". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron all'omologo israeliano Isaac Herzog a Tel Aviv, ribadendo la solidarietà della Francia "oggi e domani". Macron, citato dai media israeliani, ha aggiunto che "gli ostaggi devono essere immediatamente liberati".

Tajani, "Non sarà un conflitto brevissimo"

"Non sarà un conflitto brevissimo, c'é bisogno fare di tutto affinché il Libano e l'Iran siano tenuti fuori, la situazione è complessa e può cambiare da un momento all'altro, di minuto in minuto": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Hamas non è il popolo palestinese, è giusto che Hamas sia colpita da Israele perché attacca Israele e usa come scudo i suoi stessi civili", ha aggiunto.

Macron incontrerà il presidente Abu Mazen a Ramallah

Il presidente francese Emmanuel Macron, arrivato oggi in Israele, incontrerà il presidente palestinese Abbas (Abu Mazen) a Ramallah, dopo gli incontri con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza.

Strade deserte, macerie e auto bruciate a Sderot, al confine con Gaza (Video)

Premier e capo dell'esercito libanesi in visita nel sud del Libano

Il premier libanese Najib Miqati e il comandante in capo dell'esercito libanese, il generale Joseph Aoun, stanno conducendo una visita a sorpresa nel sud del Libano a ridosso del fronte tra Hezbollah e Israele. Da quando sono iniziate le ostilità tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre, il comandante dell'esercito libanese non ha rilasciato alcuna dichiarazione. 

Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui i due alti rappresentanti istituzionali libanesi si recheranno in visita anche al comando generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano e di cui fanno parte più di un migliaio di militari italiani. Dopo un primo incontro nei comandi dell'esercito libanese a Tiro, Miqati e il generale Aoun sono attesi a breve nella base militare di Unifil a Naqura, dove saranno ricevuti dal comandante in capo dei caschi blu, il generale Aroldo Lazaro.

Attrice arabo-israeliana arrestata per "sostegno a Hamas"

L'attrice arabo-israeliana Maisa Abd Elhadi, nota in Israele per diversi show e serie, è stata arrestata dalla polizia per aver espresso sostegno all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo rende noto il Times of Israel, aggiungendo che la polizia ha confermato l'arresto di "un'attrice e influencer, residente a Nazareth, con il sospetto di espressioni di elogio (del terrorismo) e incitamento all'odio", ma senza nominarla. 

Abd Elhadi ha postato sui social l'immagine di una donna anziana presa in ostaggio da Hamas, accompagnata da emoji che ridono, e un'altra in cui si vedono i terroristi che rompono la barriera di sicurezza israeliana con la scritta in inglese “Let's go, Berlin style”. I suoi post sono stati criticati dal suo co-protagonista in "Temporarily Dead", Ofer Shechter: "Mi vergogno di te. Vivi a Nazareth, fai l'attrice nei nostri show, e poi ci pugnali alle spalle", ha scritto l'attore. Abd Elhadi è apparsa anche nel film di Hollywood “World War Z” e più recentemente nella serie britannica “Baghdad Central”.

L'Iron Dome intercetta un razzo sopra la città di Sderot (Video)

Ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele

Dopo circa 11 ore di relativa calma sono ripresi i lanci di razzi dalla Striscia verso il sud di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Hamas: almeno 140 morti nei raid notturni di Israele

Il governo di Hamas ha annunciato questa mattina in un comunicato che almeno 140 persone sono state uccise durante un'altra notte di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Il movimento islamico palestinese ha denunciato anche "centinaia di feriti" e "decine di case distrutte". Ieri, nel suo ultimo bilancio generale, il governo di Hamas ha annunciato che più di 5.000 persone, tra cui più di 2.000 bambini, sono state uccise dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.

"Intoppo" nelle trattative per il rilascio dei 50 ostaggi

Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un "intoppo". Lo riporta il Times of Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia ma Israele ha respinto la richiesta.

Israele: in 24 ore colpiti oltre 400 obiettivi di Hamas a Gaza

Nelle ultime 24 ore sono stati colpiti oltre 400 obiettivi di Hamas nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di  Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di  Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi.

Notte di bombardamenti a Gaza, le esplosioni illuminano lo skyline (Video)

Macron in Israele a sostegno di una tregua umanitaria

Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato a Tel Aviv per esprimere la "piena solidarietà" della Francia a Israele dopo l'attacco del movimento islamico palestinese Hamas che ha provocato più di 1.400 morti lo scorso 7 ottobre. Macron, informa l'Eliseo, invocherà in particolare una "tregua umanitaria" per consentire l'accesso degli aiuti a Gaza, sotto blocco totale, e l'uscita dal territorio degli ostaggi presi da Hamas durante l'attacco.

Il capo dello Stato francese incontrerà a Gerusalemme il primo ministro Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e i leader dell'opposizione Benny Gantz e Yair Lapid. Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu rilasceranno una dichiarazione alla stampa dopo la loro intervista alle 12 ora italiana (le 13 a Gerusalemme). Il presidente incontrerà anche a Tel Aviv le famiglie dei francesi e dei franco-israeliani uccisi nell'attacco o presi in ostaggio da Hamas a Gaza.

Israele, migliaia di lavoratori del commercio in aspettativa non retribuita

In relazione al forte calo delle vendite causato dal conflitto in corso, diverse catene della distribuzione non food israeliane hanno deciso di collocare in aspettativa non retribuita oltre 100.000 dipendenti. Le catene più grandi come Fox, Hamashbir Lazarchan e Golf, con migliaia di collaboratori e decine di punti vendita, metteranno tra il 30 e il 50% della propria forza lavoro in aspettativa non retribuita, mentre ad altri sarà applicata una riduzione dello stipendio per un mese. Questa decisione segue quella del Ministero delle Finanze, che ha proposto un pacchetto di compensazione parziale per le attività economiche danneggiate dalla situazione in corso.

Le bombe, i soccorsi, la vita quotidiana di Gaza

La Cina riconosce il diritto di Israele a difendersi, ma chiede il rispetto del diritto internazionale

La Cina riconosce che Israele ha il diritto all'autodifesa contro Hamas. 
In una telefonata ieri con la controparte israeliana Eli Cohen, il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha detto che "ogni Paese ha il diritto all'autodifesa, ma dovrebbe rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili", dice il resoconto diffuso nella notte dall'agenzia statale Xinhua.
Pechino è stata criticata per la sua posizione sulla guerra e la mancata condanna di Hamas per il sanguinoso attacco del 7 ottobre. Le valutazioni di Wang sono maturate alla vigilia della sua visita a Washington del 26-28 ottobre per gettare le basi di un summit tra Biden e Xi. 
 

Il video dell'arrivo a Rafah delle due anziane israeliane liberate da Hamas

L'annuncio di Tajani: "Purtroppo anche Nir Forti è deceduto". Era il terzo italo israeliano disperso

Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l'ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a TelAviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su X.

Hamas rilascia due donne: il momento della liberazione in un video sui social

Hamas libera altri due ostaggi dalla prigionia. In serata al valico di Rafah vengono rilasciate due donne, si tratta di Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper del kibbutz israeliano di Nir Oz. Le due donne, secondo le prime informazioni, avrebbero rispettivamente 85 e 79 anni. Hamas rende noto di aver preso questa decisione "per motivi umanitari" e dopo la mediazione di Egitto e Qatar, esattamente come lo scorso venerdì quando furono liberate Yehudit e Natalie Raanan, madre e figlia cittadine americane. Restano invece nella Striscia di Gaza i mariti delle due donne. La liberazione è stata accompagnata da un video diffuso sui social che sembrerebbe mostrare il momento della liberazione.

Trovata morta l'italo-israeliana dispersa Liliach Le Havron

Mentre alcune fonti vicine ai negoziati parlano di un possibile imminente rilascio di una cinquantina di ostaggi con doppia nazionalità (israeliana e straniera) da parte di Hamas in cambio dell'ingresso del carburante nella striscia di Gaza, l'Italia piange la seconda vittima del brutale attacco dello scorso 7 ottobre. Si tratta di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Eviatar Moshe Kipnis, il cui cadavere era stato riconosciuto tramite il Dna lo scorso 17 ottobre. I due vivevano nel kibbutz di Beeri preso d'assalto dai militanti di Hamas. "Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l'Italia un altro giorno di lutto", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina, in occasione del suo viaggio in Israele, aveva conosciuto i due figli della coppia. Uno di loro, Nadav, nel corso di un'intervista concessa all'Associated Press lo scorso 11 ottobre si era detto convinto che i genitori fossero fra gli ostaggi nelle mani di Hamas. In particolare il giovane aveva espresso timori per la salute del padre che soffriva di una malattia autoimmune ed era costretto a utilizzare una sedia a rotelle. Nadav aveva ricordato come l'ultimo contatto con i genitori fosse avvenuto lle 9.30 del mattino di sabato 7 ottobre, quando i due si trovavano nel rifugio. "Ci hanno detto che i terroristi cercavano di buttare giù la porta, e la telefonata è terminata", aveva dichiarato. Dopo la morte dei coniugi Kipnis l'Italia conta ancora un cittadino disperso. Si tratta del 30enne Nir Forti, che si trovava al rave party di Reim, nella cui zona sono stati trovati oltre 250 cadaveri, insieme alla fidanzata, poi trovata deceduta, e ad alcuni amici. Su di lui non ci sono notizie ufficiali, secondo un amico Forti sarebbe stato ferito al torace 

Sergei Lavrov in visita a Teheran, incontra il presidente iraniano Ebrahim Raisi

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in visita a Teheran, ha incontrato il presidente iraniano Ebrahim Raisi e l'omologo Amir Abdullahian. Lo comunica su X il ministero degli Esteri di Mosca. Lavrov è in Iran nell'ambito della riunione della piattaforma consultiva regionale 3+3 per il Caucaso meridionale a cui partecipano i ministri degli esteri di Turchia, Azerbaigian e Armenia.

"Crediamo che i problemi della regione, soprattutto nella regione del Caucaso meridionale, possano essere risolti senza interferenze da parte di altri, ha detto il ministro degli esteri iraniano.  "Ciò che sta accadendo oggi a Gaza è sicuramente un crimine di guerra contro l'umanità da parte del regime israeliano. Ogni essere umano sarà colpito dalle orribili scene di uccisione di massa di donne, bambini e civili", ha proseguito.

Borrell: non nascerà la pace con rappresaglie sui bimbi di Gaza

"Non si ottiene la pace per il futuro infliggendo ai bambini di Gaza le stesse sofferenze da quelli israeliani". Lo ha detto l'Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio in Lussemburgo, citando più volte le parole del presidente Usa Joe Biden sulla necessità che Israele rispetti il diritto umanitario e le regole della guerra. "Ogni diritto ha dei limiti e in un assedio non ci può essere un taglio dell'acqua e dell'elettricità, lo abbiamo detto più volte così come abbiamo condannato fermamente gli attacchi brutali di Hamas", ha precisato.  

Stamane Borrell è intervenuto al Consiglio dei Ministri degli Esteri a Lussemburgo dedicato quasi esclusivamente alla guerra israelo-palestinese e dove sarebbe emersa unanimità alla soluzione dei “due popoli due stati”, proposta rilanciata diverse volte anche dall'Italia. Leggi qui.

Usa a Israele: con il rinvio dell'offensiva possibile il rilascio di altri ostaggi

Gli Stati Uniti hanno suggerito ai funzionari israeliani che un ritardo in una possibile offensiva di terra a Gaza permetterebbe agli Stati Uniti di lavorare più a lungo con i loro partner regionali per il rilascio di altri ostaggi. È quanto riferisce un funzionario Usa, che ha parlato a condizione di mantenere l'anonimato, precisando che non è chiaro quanto l'argomento "sposterà l'ago della bilancia" nel pensiero israeliano. Secondo il funzionario statunitense, l'aiuto del Qatar nella mediazione con Hamas ha permesso di ottenere il rilascio delle due israelo-americane in ostaggio, Judith e Natalie Raanan. Il percorso che ha portato al loro rilascio (solo due delle oltre 222 persone che si ritiene siano state prese in ostaggio in Israele negli attacchi di Hamas del 7 ottobre) è iniziato subito dopo l'operazione del gruppo palestinese. La fonte ha riferito che l'organizzazione del rilascio di Judith e Natalie Raanan, madre e figlia, "ha richiesto più tempo di quanto la gente realizzi".