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SALUTE

Estate e umore

Col caldo fuori di testa

D’estate si attenuano le sindromi depressive, ma aumentano ansia, aggressività, cambio di umore 

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La cosa era chiara già 2600 anni fa al grande Ippocrate: col caldo, si esce di testa, si dà di matto. Certo lui non aveva la tac né poteva fare analisi di laboratorio, ma aveva stabilito che d’estate, col sole, col caldo, il corpo non produce più quella che chiamava “bile nera”, che predispone alla malinconia, ma secerneva “bile gialla”, evocatrice della collera. Ora, la bile sicuramente non c’entra, ma l’intuizione era (quasi) azzeccata: il sole, ce lo conferma la voluminosa letteratura sui Paesi del Nord Europa, quando non c’è o se è poco favorisce l’insorgere della depressione, della malinconia, persino dei suicidi. E quando ce n’è troppo, la luce intensa prolungata per molte ore della giornata, ma soprattutto il caldo improvviso oltre la soglia dell’abituale sopportazione (parliamo di noi europei, perché in Africa è tutta un’altra storia essendo quelle temperature non solo più secche ma costanti) accade che molta parte della popolazione diviene sovreccitabile, ansiosa, aggressiva, intollerante, e che chi soffre di disturbi dell’umore, in particolare di quello bipolare, arrivi a mostrare vere e proprie sintomatologie maniacali. Spesso c’è bisogno del ricovero coatto.

Per quel che riguarda la “malinconia” di Ippocrate, se da un lato il sole, la luce, migliora gli stati depressivi, dall’altro il clima di “festa”, di vacanza, che vede spesso esclusi proprio i depressi porta ad una prostrazione maggiore, rispetto alle stagioni di mezzo: ed è per questo, spiegano gli psichiatri, che ci sono suicidi dovuti alla depressione anche d’estate.

I segnali che qualcosa stia scattando nella testa dei milioni insofferenti al caldo, ma in modo più grave rispetto alla “normale” insofferenza, sono la confusione mentale, la difficoltà ad articolare pensieri e frasi. L’insonnia. L’aumento o la riduzione molto forte dell’appetito, repentini cambi d’umore, accessi d’ira.

Ovviamente ci deve essere una predisposizione al disturbo mentale, ma gioca un ruolo importante anche la variazione del flusso sanguigno al cervello dovuto alla disidratazione, che rende il sangue più vischioso: questa una delle ipotesi.