Il conflitto in Ucraina

Lavrov: dalla Russia nessuna minaccia nucleare all'Occidente

"Non siamo in guerra con la Nato", dice il ministro degli Esteri di Mosca

Lavrov: dalla Russia nessuna minaccia nucleare all'Occidente
Ap photo
Ucraina, Mariupol

Continua l’accerchiamento delle forze russe intorno a Mariupol dove un’altra area è stata chiusa in vista di un altro possibile tentativo di attacco all'acciaieria Azovstal.

A riferire la notizia è Petro Andrushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol.  "Per ora, gli occupanti hanno chiuso nuovamente la piazza del  distretto della Rive Gauche dal Parco Veselka, a nord dell'acciaieria. Ciò potrebbe essere dovuto a un nuovo tentativo di assalto ad Azovstal oppure a scontri di strada", ha detto Andrushchenko.

Oggi, secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, che cita l'ufficio del presidente ucraino, Zelensky, è in programma un'operazione di evacuazione di civili dall'acciaieria. "Per oggi è in programma un'operazione per far uscire i civili dalla fabbrica", afferma l'ufficio senza fornire altri dettagli.

 

 

“Per ora, gli occupanti hanno chiuso nuovamente la piazza del  distretto della Rive Gauche dal Parco Veselka, a nord dell'acciaieria. Ciò potrebbe essere dovuto a un nuovo tentativo di assalto ad Azovstal”

Petro Andrushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol

Intanto 125 residenti tra cui 22 bambini sarebbero stati evacuati da Mariupol verso la Repubblica secessionista del Donetsk, secondo quanto riferiscono le stesse autorità filorusse, specificando che gli sfollati sono stati indirizzati a Bezymenne nel distretto di Novoazovsk. Oltre 600 persone sarebbero già arrivate ieri nella Repubblica e il numero complessivo, dal 5 marzo scorso, supererebbe le 25 mila unità.

L'acciaieria è diventata agli occhi del mondo un simbolo della resistenza all'invasione, ma ora gli assediati nascosti negli scantinati, starebbero finendo le provviste di cibo e munizioni, secondo quanto riferito una settimana fa alla Cnn da Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato della compagnia che possiede l'impianto.  Secondo il Comune della città portuale assediata, ci sono almeno 2000 civili bloccati nell'acciaieria. Si tratta di bambini, donne e persone anziane senza disponibilità di farmaci.

Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenkoha detto che sarebbero 600 i feriti nei recenti bombardamenti che hanno colpito l'ospedale da campo allestito all'interno dello stabilimento: "È un crimine di guerra - ha detto alla televisione ucraina - prima i feriti erano solo 170". Ha anche accusato i russi di avere allestito punti di "filtro" nei quali chi vuole abbandonare la città "se è connesso in qualche modo con l'amministrazione comunale, con i servizi pubblici, riceve la cattiva notizia che deve andare in prigione. Lì queste persone sono trattenute e torturate". Non è possibile una verifica indipendente di queste accuse. 

Putin ha dato indicazione di chiudere ogni uscita allo stabilimento "cosicché non ci passi nemmeno una mosca" e al contempo ha dichiarato che "il completamento delle operazioni di combattimento per liberare Mariupol è stato un successo. Non c'è bisogno di calarsi in quelle catacombe e strisciare sotto quel complesso industriale". Putin potrebbe stare attendendo che gli assediati nell'acciaieria finiscano le riserve di cibo o di munizioni e decidano di arrendersi, in modo da esibire immagini che rafforzerebbero la sua retorica sulla “denazificazione”. Negli ultimi giorni, lo stabilimento siderurgico, dove si trovano i difensori di Mariupol, è stato coperto dal fuoco nemico esploso soprattutto da attacchi aerei.

Sempre da Mariupol arriva la notizia della morte di Alina Peregudova, 14 anni, vincitrice di diverse medaglie d'oro nei campionati nazionali di sollevamento pesi. Ne dà notizia il canale Telegram del consiglio comunale, spigando che la giovane atleta “era candidata alla squadra nazionale dell'Ucraina. Aspirava a continuare a vincere ai massimi livelli. Ma è arrivata la ‘pace russa’, che l'ha ‘liberata’ da questo futuro. La promettente sportiva della regione di Donetsk è morta a causa dei proiettili nemici. Insieme ad Alina, i soldati russi hanno ucciso sua madre”. Lo stesso consiglio comunale haaccusato gli occupanti filorussi di avere "rubato e spostato più di 2.000 reperti unici dai musei di Mariupol a Donetsk",

 

La verità di Lavrov 

Intanto irrompe nella giornata odierna il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, con un'intervista al canale televisivo Al-Arabiya in cui tratta argomenti di grossa preoccupazione per l'opinione pubblica internazionale. 

I negoziati tra la Federazione russa e l'Ucraina sulle garanzie di sicurezza potrebbero andare avanti in modo significativo, se Kiev fosse un negoziatore "onesto" afferma Lavrov ."Se fossero negoziatori onesti, se si impegnassero passo dopo passo in ciò che hanno concordato, potremmo fare progressi significativi in questi negoziati e all'Ucraina verrebbero fornite garanzie di sicurezza da un certo numero di Paesi. Noi non avevamo nulla in contrario". Mosca contesta a Kiev l'aver richiesto, a differenza di quanto stabilito in un primo momento, che le garanzie di sicurezza - condizione per dichiarare il suo status neutrale - si estendano anche alla Crimea e alle regioni dell'Ucraina orientale. La Crimea è stata annessa alla Russia nel 2014 e le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, in Donbass, sono state riconosciute come indipendenti dal Cremlino.

La Russia non usa mai mercenari. Posso assicurarvi che i siriani hanno le loro preoccupazioni", ha detto il ministro a chi gli chiedeva se la Russia utilizzi mercenari stranieri, anche dalla Siria, in Ucraina.

La Russia non si considera in guerra con la Nato, un tale sviluppo degli eventi aumenterebbe i rischi di una guerra nucleare, che non può essere consentita, ha affermato Lavrov. "Non ci consideriamo in guerra con la Nato, perché questo sarebbe un passo che aumenterebbe i rischi di quanto appena discusso", cioè l'inizio di una guerra nucleare. "Purtroppo, c'è la sensazione che la Nato creda di essere in guerra con la Russia", ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca, portando come esempio le "dichiarazioni dei vertici dell'Alleanza Atlantica, degli Stati Uniti e dei leader europei, in particolare in Gran Bretagna, Polonia, Francia e Germania, i quali dicono che la Russia deve essere sconfitta".

La Russia non minaccia nessuno con una guerra nucleare, sono i Paesi occidentali stanno iniziando a parlarne. "Mi è stato chiesto se una guerra nucleare è' possibile, se i rischi di iniziare una guerra nucleare siano aumentati e se la Russia presuma che ciò possa accadere. Ho risposto che fin dall'inizio della nostra cooperazione con l'amministrazione (dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald) Trump, abbiamo offerto loro di riaffermare la tesi di Reagan-Gorbaciov del 1997 secondo cui non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che quindi non dovrebbe mai essere scatenata".

Lavrov EPA/KIRILL KUDRYAVTSEV / POOL
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